Francisco 
              Ximenes de Cisneros 
            
             
             
              Francisco Ximenes de Cisneros 
               
               Il cardinal Francisco Ximenes de Cisneros era nato nel 1436 
                da una nobile ma povera famiglia castigliana, aveva fatto lo scrivano 
                nei tribunali ecclesiastici romani, poi era rientrato in Spagna 
                nel 1465: s'era inimicato con il potentissimo primate di Toledo, 
                che l'aveva fatto rinchiudere in carcere. Si fece francescano 
                nel 1486, poi nel 1492 anno fatidico divenne confessore della 
                regina Isabella di Castiglia. La sua scesa era diventata irresistibile. 
                Tre anni dopo era arcivescovo di Toledo, primate di Spagna, e 
                si impegnò nella riforma del clero. Nel 1507 fu fatto cardinale 
                e Grande Inquisitore del Regno. Fu lui a dirigere la campagna 
                dell'Africa settentrionale che portò nel 1509 alla conquista 
                di Orano; con lui la Spagna si aprì al progetto imperiale 
                coloniale. Nel 1516 divenne reggente e creò il suo capolavoro 
                politico, favorendo l'ascesa al trono di Carlo V. Nel 1517 morì, 
                ma lasciò due cose che ebbero una grande importanza culturale: 
                l'Università Complutense appunto e la "Bibbia poliglotta" 
                appunto, oltre che le basi per l'Impero cattolico spagnolo. L'Università 
                Complutense ebbe una notevole importanza come scuola filosofica 
                soprattutto nel XVII secolo. Il Collegium Complutense Sancti Cyrilli, 
                affidato ai Carmelitani Scalzi, darà origine a quella monumentale 
                collana di 'disputationes' tomiste su Aristoteles, apparsa a partire 
                dal 1624, che va sotto il nome di "Collegium Complutense 
                Philosophicum": tra gli autori furono Michele della SS.Trinità, 
                Antonio della Madre di Dio, Biagio della Concezione ecc. Nel 1502 
                il cardinal de Cisneros concepì, diresse e finanziò 
                la "Bibbia poliglotta", opera colossale, affidata a 
                un plotone di studiosi complutensi e salmanticensi di ebraico, 
                greco, latino, filosofia, teologia e esegesi (vi erano anche tre 
                ebrei convertiti, e un cretese per il greco) invitati a raccogliere 
                tutta la tradizione filologica che si era per secoli consacrata 
                con accanimento e passione a studiare il testo biblico. Le prime 
                copie dei 6 volumi in-folio videro la luce tra il 1514 e il 1517, 
                per i tipi del complutense Arnaldo Guillermo de Brocardo: si iniziò 
                con il Nuovo Testamento, il 10 gennaio 1514 (anticipando quello 
                di Geertsz, pubblicato nel 1516). L'edizione fu completata nel 
                1521. L'opera è una testimonianza di grande rilievo dal 
                punto di vista storico e filologico: il primo volume raccoglie 
                il Pentateuco nel testo ebraico, latino (Vulgata) e greco (Settanta). 
                Quest'ultimo con traduzione latina sopralineare. In calce si offre 
                il Targum, cioè l'antica versione, in gran parte interpretativa, 
                in aramaico, secondo il testo detto di Onqelos, una traduzione 
                'ufficiale' del II-III secolo sorta in Palestina e codificata 
                a Babilonia. A fianco del Targum è la versione latina; 
                il II, III e IV volume contengono il rimanente Antico Testamento, 
                solo in ebraico, greco e latino; il V volume è dedicato 
                al Nuovo Testamento e contiene una appendice con i deuterocanonici 
                antico-testamentari Siracide e Sapienza, a cui si uniscono una 
                interpretazione dei nomi neo- testamentari e un lessico greco-latino 
                del Nuovo Testamento; il VI volume è dedicato ai sussidi 
                filologici: un dizionario di ebraico- latino e latino-ebraico, 
                un dizionario etimologico dei nomi propri della Bibbia, una grammatica 
                di ebraico. Il testo ebraico presentato dalla "Polyglotta" 
                riflette una eccellente tradizione testuale desunta dai manoscritti 
                biblici spagnoli. Dalla versione greca dei Settanta si ha in assoluto 
                la prima edizione a stampa, come quella del Targum è la 
                prima edizione cattolica. Dall'officina di de Brocardo uscirono 
                600 esemplari di questa Bibbia. Alla fine del XX secolo ne erano 
                sopravvissuti un centinaio sparsi per il pianeta (spesso privi 
                del sesto volume). Una lettera del re Filippo II (il figlio di 
                Carlo V) informa che molte copie andarono distrutte durante un 
                naufragio, per cui Filippo II incaricò Benito Arias Montano 
                di approntare una nuova edizione rivista e ampliata. Nacque così 
                la "Polyglotta di Amberes" (o "Antwerpiensia", 
                o "Biblia Regia"). 
               
              
               
              [1997]
              
             
            
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