George
Herbert
George Herbert
George Herbert nacque a Montgomery-Castle
[Galles] nel 1593 (morì a Bemerton [Wiltshire] nel 1633).
Fratello di lord Herbert of Cherbury, fu professore all'Università
di Cambridge e brillante cortigiano. Si accostò poi alle
correnti rigoriste della chiesa anglicana, prese gli ordini sacri
nel 1626 e divenne parroco di campagna a Bemerton [Wiltshire].
Negli ultimi anni scrisse le poesie religiose raccolte ne
Il tempio (The temple, 1633), da lui lasciate manoscritte
a un amico, sul letto di morte, con la discrezione di pubblicarla
o bruciarla. Postumo uscì Sacerdote al tempio (A
priest to the temple, 1652), trattato devoto in prosa.
La poesia di Herbert è volta a esporre
le verità religiose in forma emblematica, e riflette una
personalità viva e inquieta. Alla maniera di Donne, usa
il linguaggio secolare a fini metaforici, e imprime alle sue liriche
una struttura densamente dialettica. la tensione che ne risulta
si risolve sempre nella serena contemplazione della fede. Il suo
è uno slancio religioso sorvegliatissimo e riccamente inventivo,
uno slancio che congiunge la tradizione agostiniana-patristica
con la grande stagione della spiritualità del XVII secolo,
e che continuò poi nei grandi romanticisti (da Emily Dickinson
a Hopkins ecc.), che dalla 'sobria ebrietas' di Herbert trarranno
molto.
Herbert va ricordato anche per il carattere
sperimentale di molte sue poesie, che talvolta appaiono, anche
da un punto di vista tipografico, veri e propri acrostici e calligrammi.
Celebri, sotto questo profilo, le poesie Ali di pasqua (Easter
wings), e L'altare (The altar).
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