Produzione
culturale ebraica nel XVII secolo
Produzione culturale ebraica nel XVII secolo
Alla produzione in jiddish appartengono parafrasi bibliche
per le donne, come la notissima Uscite e vedete (Zena u-Rena =
"Tsenah ureenah". Nella pronuncia jiddish: "Tsenerene": stampato
ad Hanau nel 1622) di Ja'aqov ben Jitzchaq da Janov (morto nel
1623), oltre a racconti moraleggianti come il Libro dei fatti
(Ma'asè-Buch, o Mayse bukh) del 1601. Il titolo del testo
di Ja'aqov ben Jitzchaq rimanda a un versetto del Cantico dei
cantici (3,11: "uscite e vedete, figlie di Sion") che ne indica
le destinatarie. Si tratta di una antologia di commenti al Pentateuco,
alle "Meghillot" e alle "Haftarot", ornata di leggende talmudiche
e midrashiche, di considerazioni morali o riguardanti gli usi
e costumi. Il filo conduttore è la porzione di Torà
letta settimanalmente in sinagoga; forma una enciclopedia popolare
di cultura tradizionale, destinato alle donne ebree. Tra XVI e
XX secolo si contano almeno 210 edizioni di questo testo. Del
"Libro dei fatti" si conoscono ben 12 ristampe fino al 1763: si
tratta di una raccolta di 255 storie, racconti e leggende, alcune
ispirate a fonti post-bibliche (Talmud, Midrash) o a versioni
ebraiche come il Hibbur ha-maasiot, midrash sui Dieci Comandamenti,
Eyn Yaakov e il Kaftor veferah (1580) di Y.I. Luzzato. Una seconda
parte raggruppa leggende che narrano le azioni miracolose e virtuose
di rabbi Samuel e di Yehudah he-Chassid, due grandi figure dei
hassidei ashkenaz, i pietisti ebrei renani del medioevo. Un ultimo
gruppo integra racconti di origine diversa, in particolare su
Rashi, Maimonide, e la leggenda del papa ebreo, temi presi dal
folklore e da tradizioni orali ebraiche. Il "Libro dei fatti"
offre un interesse non solo linguistico e letterario ma permette
di cogliere migrazioni e metamorfosi dei racconti del folklore.
Da notare come il maa'seh o mayse, la favola o racconto, e il
mashal, la parabola, costituivano parte integrante dei sermoni
che i predicatori (maggidim) inserivano nei commenti alla sezione
della Bibbia letta settimanalmente (sidrà) con lo scopo
di inculcare i consigli etici, di convincere meglio i fedeli.
Frammenti di racconti morali si trovano anche in libri specificatamente
di morale come il Brantspigl (1602), il Lev tov (1620) ecc. Mentre
l'uso di antologie di mayses servì da modello per numerosi
florilegi come il Maaseh nissim (Amsterdam 1696), o il Sefer maaseh
ha-Shem (Francoforte 1691).
© Antenati - 1994-1997
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