Claudine-Alexandrine
Tencin
Claudine-Alexandrine Tencin
Claudine-Alexandrine Guérin de Tencin nacque a Grenoble
nel 1682 (morì a Paris nel 1749). Costretta dal padre
a entrare in convento a quattordici anni, riuscì a farsi
trasferire a Paris nel 1712. Grazie all'appoggio di Fontenelle
riuscì a farsi sciogliere dai voti. Claudine era una donna
affascinante, intelligente, divenne una delle figure mondane più
in vista della capitale; suo fratello fu vescovo e cardinale (Pierre
Guérin de Tencin). Il suo salotto fu frequentato dalle
maggiori personalità del tempo: oltre a Fontenelle, Montesquieu,
Marivaux, Helvétius. Ebbe un figlio naturale, che abbandonò
appena nato: il futuro d'Alembert era quel figlio. Insomma, una
vita libera e movimentata. Nel 1726 finì persino incarcerata
per un po' alla Bastiglia.
Claudine si dedicò alla letteratura, scrivendo tra l'altro
romanzi, non firmati, che furono molto letti nel secolo, ricchi
di avventure e di intrighi amorosi: Memorie del conte di Comminges
(Mémoires du comte de Comminges, 1735), L'assedio di
Calais (Le siège de Calais, 1739). Interessanti per
acutezza di giudizi e notizie storiche riportate le sue Lettere
al duca di Richelieu (Lettres au duc de Richelieu, pubbl.1806).
[1997]
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