Storia della letteratura europea - Torna in homepageRichard Steele


Richard Steele


Richard Steele nacque a Dublino nel 1672 (morì a Carmarthen nel 1729). Intraprese la carriera militare, poi, dopo qualche anno di vita avventurosa e dissipata, si dedicò all'attività letteraria: prosa, teatro, giornalismo. Con un intenso impegno politico a favore dei whigs. Fondò il periodico «The Tatler» (1709), collaborò e cofondò «The Spectator». Diresse poi altri periodici tra cui «The Guardian» (1713), e «The Englishman» (1713-1714). La politica lo portò a essere deputato di Stockbridge (1713). Una polemica a favore degli Hannover gli costò l'espulsione dal parlamento nel 1714, ma l'avvento di George I gli fruttò il favore della corte, il titolo di sir, la nomina a sovrintendente del teatro Drury Lane. Perse questa carica dopo l'attacco al lord Sunderland. Ruppe poi anche con l'amico Addison. Nel 1724, malato e deluso, si ritirò in campagna.
Primo scritto di rilievo di Steele fu il saggio edificante "L'eroe cristiano" (The christian hero, 1701), una esortazione alla virtù e alla lettura della Bibbia. Tra le sue commedie, derivate da Terentius, e da Corneille e Molière, si ricordano Il marito affettuoso (The tender husband, 1705), e Gli amanti coscienziosi (The conscius lovers, 1722).
Versatile e intraprendente, sensibile alle nuove idee e ai nuovi gusti letterari, Steele fu l'amabile e colto erede dei libertini della restaurazione, capace di conciliare l'ideale aristocratico con il moralismo e la religiosità della nuova classe borghese. Fu tra i creatori della commedia sentimentale, pose le basi del giornalismo letterario teso a edificare divertendo: mentre Addison diede la sua classica misura, Steele contribuì con la vivacità e la fantasia.



[1997]

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