Jean-Jacques
Rousseau
Jean-Jacques Rousseau
Jean-Jacques Rousseau: Notizie biografiche
Nacque a Ginevra nel 1712, da una famiglia calvinista di piccoli
artigiani. La madre morì nel darlo alla luce. A dieci anni
dovette lasciare Ginevra con il padre, che stava per essere arre
stato perché coinvolto in una rissa. Affidato alle cure
di uno zio, fu avviato al mestiere di incisore. A sedici anni
fuggì in Savoia, chiese aiuto a un parroco cattolico che
lo presentò alla giovane svizzera Madame de Warens: questa
lo persuase a recarsi a Torino e a farsi cattolico. Poco dopo
divenne sua amante. Nel 1740, dopo dieci anni di unione, lasciò
la sua protettrice, andò a Lione e poi a Paris (1742).
A Paris fece vari mestieri, e conobbe la generazione degli illuministi.
Fu amico di Diderot e di Condillac. Ha una lunga relazione con
la cucitrice Thérèse Levasseur, che sposò
più tardi, e che gli diede alcuni figli, tutti lasciati
all'ospizio dei tro vatelli. Nel 1750 vinse un concorso dell'accademia
di Digione con il "Discorso sulle scienze e sulle arti" che rispondeva
in modo negativo alla questione "se il progresso delle scienze
e delle arti abbia contribuito a migliorare i costumi". Iniziò
così la sua carriera letteraria.
Nel 1756-1757 fu ospite di Madame d'Epinay, all'Ermitage, un padiglione
che sorgeva nel parco del castello della Chevrette, presso Montmorency.
Rousseau ha un breve periodo felice, anche se reso inquieto per
l'amore con ricambiato per Madame d'Houdetot. A questi anni risale
la rottura con Diderot e con gli altri illuministi. Rousseau aveva
collaborato all'"Encyclopédie", ma entrò in polemica
con Voltaire, cui indirizzò una "Lettera sulla provvi denza"
(1756), e con d'Alembert cui indirizzò la "Lettera sugli
spettacoli" (1758). Interrotto ogni rapporto, si ritirò
in campagna, sempre presso Montmorency, ospite del Maresciallo
di Luxembourg. Trascorse qui alcuni anni di intenso lavoro. Le
sue opere scatenarono violente reazioni: sia da parte di Voltaire
e dei "philosophes", sia dall'arcivescovo di Paris e dal Parlamento.
Ciò portò all'arresto di Rousseau.
Rousseau si convinse di essere vittima di un complotto ordito
dai suoi ex amici. Fuggito in Svizzera, nell'autunno 1765 vive
sull'isola di Saint-Pierre, in mezzo a un lago (a pochi chilometri
da dove viveva in quegli anni l'odiato Voltaire, al castello di
Ferney). Riparò nel 1776 in In ghilterra, dove gli diede
ospitalità Hume. Anche i rapporti con Hume si incrinarono.
Rientrato in Francia, continuò a scrivere e a guadagnarsi
da vivere facendo il copista di musica. Morì, in seguito
a una improvvisa malattia, nel castello di Ermenonville [Oise],
dove si era recato su invito del marchese de Girardin. Era il
1778.
Rousseau: Le opere
In tutte le opere, politiche pedagogiche autobiografiche let terarie,
è sempre una stessa personalità, una stessa visione
del mondo. Al gruppo degli scritti autobiografici appartiene il
fondamentale Le confessioni (Les confessions). Tra gli
scritti politici importantissimo è "Il contratto sociale"
(Le contrat social, 1762) ovvero: "Du contrat social, ou principes
du droit politi que", stampato a Amsterdam da Marc Michel Rey.
Tra narrativa e saggistica si colloca il romanzo pedagogico Emile
o Dell'educazione (Emile ou De l'éducation, 1762),
stampato a Amsterdam da Jean Néaulme.
Tra le opere più propriamente letterarie è il romanzo
La nuova Heloise (La nouvelle Héloïse, 1761).
In realtà il titolo completo è "Julie o la nuova
Héloise, lettere di due amanti abitanti di una cittadina
ai piedi delle Alpi", ma è prevalso nella consuetudine
l'altro titolo più corto. E' un romanzo in forma epistolare.
L'azione si svolge in Svizzera sulle rive del lago Lemano. Attra
verso la corrispondenza tra Julie d'Etanges, il suo precettore
Saint Preux e la cugina di Julie, Claire, è la storia di
una pas sione. Saint Preux si accorge di amara Julie e vorrebbe
rinunciare all'incarico di precettore: il padre di Julie non acconsentirà
mai a farle sposare un uomo senza fortuna e senza nobiltà.
Ma anche Julie lo ama, invano ammonita dalla saggia Claire. Dopo
un tentativo di separazione, Saint Preux si stabilisce a Meillerie,
sui monti, di fronte alla cittadina di Julie: i due giovani si
incontrano segretamente. Claire richiama Saint Preux. Lord Bomston,
in inglese amico di Saint Preux cerca di perorare la causa dei
due presso il padre di Julie, che però ha una reazione
violenta: Saint Preux è costretto a partire. Julie, dopo
un po', accetta con il consenso di Saint Preux il marito propostole
dal pa dre, Monsieur de Wolmar. Julie, a Clarens, è serena
accanto al marito, nascono due figli. Monsieur de Wolmar invita
Saint Preux a vivere con loro. Dopo una lunga lotta con sé
stesso, Saint Preux parte. Durante una passeggiata, il figlio
di Julie cade nel lago. Julie si butta nell'acqua e lo salva,
ma si ammala grave mente. Richiamato da Claire, Saint Preux accorre.
Prima di morire Julie gli chiede di rimanere nella sua casa a
occuparsi dell'educazione dei suoi figli.
Analisi critica: Alla ricerca dell'autenticità
Tutta l'opera di Rousseau è una autobiografia. Dalla prima
piccola opera giovanile nota con il titolo "Épître
à Monsieur Parisot" (1742), fino all'ultima incompiuta
"Rêverie" scritta a Paris nell'aprile 1778 due mesi prima
della morte, tutta la scrittura di Rousseau ha l'obiettivo dello
scavo interiore del proprio io. Politicamente questo si traduce
nella sua difesa dei diritti politici: uguaglianza, giustizia
non sono fini assoluti, ma condizioni necessarie e garanzia perché
ciascuno liberamente gioisca del proprio patrimonio più
prezioso. Alle formule moderate dell'illuminismo riformista, Rousseau
espose l'intransigenza delle sue affermazioni: il concetto di
sovranità popolare, l'analisi dell'origine della diseguaglianza,
la contestazione del diritto di proprietà (ma revisionato
nel "Contrat"), la visione del progresso storico che non è
gaudiosa ascesa ma percorso pietroso, fasciato di ombre, fonte
di guadagni avari che non sempre pareggiano i sanguinosi oneri:
"Avevo visto che tutto dipende essenzialmente dalla politica"
(Confessions). Ma proprio per questo l'impegno di Rousseau è
tutto volto alla difesa del diritto dei singoli. Di qui anche
gli scontri e i sospetti verso gli altri illuministi e contemporanei:
Voltaire, Grimm, Hume ecc., in difesa di una strenua volontà
di autonomia, il rifiuto di ogni conformismo alienante (oltre
che una certa propensione psicologica all'isolamento e alla mania
di persecuzione). L'opposizione tra io e gli altri, così
ossessiva nelle ultime pagine e nei concitati e angosciati "Dialogues",
hanno l'obiettivo di cercare di salvaguardare i diritti dell'io,
esaltando, in una età proiettata verso beni e valori tangibili,
gli impulsi più irrazionali, la memoria, la gioia dei sentimenti
e delle sensazioni, la riscoperta della natura, la funziona benefica
delle illusioni: "la sorgente della felicità è dentro
di noi..."
Centrale per Rousseau è il problema dell'uomo e della natura,
nel loro reciproco rapporto e in rapporto con la civiltà.
In questa, attraverso un esame critico dei prodotti del progresso
e dell'arte, Rousseau individua la genesi di tutti i mali, attribuendone
la sola responsabilità all'uomo e agli squilibri sociali.
In ciò giunge a conclusioni nuove rispetto alla sua epoca.
Per Rousseau la società è luogo di corruzione e
snaturamento. Non ne nega le conquiste. Ma registra implacabilmente
quello che in essa si perde. Tutta la sua riflessione è
il tentativo di trovare un superamento di queste contraddizioni,
le condizioni che permettano di riconciliare individuo e società,
armonizzandoli con la natura. Rousseau ha trasmesso alla letteratura
successiva due temi fondamentali, "il paesaggio interiorizzato"
e "la poesia del ricordo": entrambi sono riconducibili alla sua
appassionata esplorazione dell'io che, rispetto all'orientamento
estroverso e socio-politico dell'illuminismo ufficiale, proietta
la sua scrittura verso l'intimismo e l'individualismo che saranno
poi romanticisti. Quando uscirono "Le confessioni", alcuni critici
si stupirono che Rousseau si soffermasse a narrare episodi insignificanti
e meschini: proprio dando importanza a quello che appariva privo
di contenuto, cioè al sentimento, agli intenerimenti della
memoria, alla privata individualità, Rousseau crea un'opera
rivoluzionaria. Sulla sua strada è, nel XIX e XX secolo
la mitografia della natura e della memoria.
Bibliografia: Jean-Jacques Rousseau
Épître à Monsieur Parisot
(1742)
Discours sur les sciences et les artes (1750)
Discours sur l'origine de l'inégalité parmi les
hommes (1755)
Discours sur l'économie politique (1755)
Lettre sur la providence (1756)
Lettre sur les spectacles (1758)
La nouvelle Héloïse (1761)
Emile ou De l'éducation (1762)
Le contrat social (1762)
Considérations sur le gouvernement de la Pologne (pubbl.1782)
Les confessions (pubbl.1782)
Jean-Jacques juge de Rousseau
Les rêveries du promeneur solitaire (pubbl.1789)
[1997]
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