Nikolaj
Ivanovic Novikov
Nikolaj Ivanovic Novikov
Nikolaj Ivanovic Novikov nacque a Tichvinskoe [Mosca] nel 1744
(morì nel 1818). Nel 1769 pubblicò il giornale satirico
ĢIl calabroneģ: accanto alla feroce satira della società
del tempo, difese la libertà dello scrittore e del giornalista
da ogni condizionamento, e sostenne la necessità per la
cultura russa di apprfondire le proprie radici piuttosto che assorbire
influenze straniere. Chiuso il primo giornale per censura, nel
1770, ne fondò altri. Tra essi ĢIl Pittoreģ, in cui prese
posizione contro la servitù della gleba. Entrato nella
massoneria negli anni della reazione seguiti alla rivolta di Pugacëv,
fondò altri giornali, pubblicò manuali di istruzione,
e opere tradotte dai maggiori illuministi tedeschi e francesi
(Diderot, Rousseau, Lessing). Scrisse anche cicli di racconti
satirici come i Proverbi russi (1782), e trattati ("Sul commercio"
1783). Arrestato nel 1792 per i suoi attacchi alla politica di
Caterina, fu imprigionato e liberato solo nel 1796 alla morte
della zarina, dal successore Paolo I: ma non ebbe più l'autorizzazione
a riprendere le proprie attività editoriali.
[1997]
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