Ludovico 
              Antonio Muratori 
            
             
             
              Ludovico Antonio Muratori 
               
               Ludovico Antonio Muratori nacque a Vignola nel 1672. Di famiglia 
                modesta, si laureò in filosofia e diritto canonico. Sotto 
                la guida di B. Bacchini, studiò la storia ecclesiastica 
                venendo a contatto con la tradizione bollandista e maurina. Nel 
                1695 si trasferì a Milano come prefetto della Biblioteca 
                Ambrosiana; nello stesso anno fu ordinato sacerdote. Nel 1700 
                tornò a Modena (dove morirà, nel 1750), nominato 
                da Rinaldo I Este bibliotecaro e archivista di corte. Nel 1708-1720 
                intervenne più volte in difesa degli Estensi in contrasto 
                con la Santa Sede a proposito di Comacchio (Piena esposizione 
                dei diritti imperiali ed estensi sopra la città di Comacchio, 
                1712; Ragioni della Serenissima Casa d'Este, 1714). Fu allora 
                che cominciò a approfondire i suoi interessi di storico 
                (Delle antichità estensi, I parte 1717, II parte 1740). 
                Erudito di straordinaria capacità e tenacia, volse i suoi 
                studi al medioevo che era stato fino a quel momento poco studiato 
                e ritenuto indegno di attenzione. Ricercò e adunò 
                da solo le fonti della storia d'Italia a partire dal 500 fino 
                al 1500, e le pubblicò nella monumentale raccolta "Scrittori 
                di cose italiche" (Rerum italicarum scriptores, 1723-1751) in 
                25 volumi. A commento di questo materiale redasse le sue maggiori 
                opere storiche: "Antichità italiche del medioevo" (Antiquitates 
                italicae medii aevi, 1743) sulle istituzioni e i costumi di quell'epoca, 
                "Nuovo tesoro di antiche iscrizioni" (Novus thasaurus veterum 
                inscripstionum, 1738-1742), e in italiano gli "Annali d'Italia" 
                (1744-1749) in 12 volumi, in cui ordinò e espose annalisticamente, 
                con amore per la chiarezza e passione per la verità, la 
                materia storica degli "Scrittori". 
                 
                Muratori è considerato il fondatore della moderna storiografia 
                su basi scientifiche e documentarie. Si occupò anche di 
                letteratura: "Vita e rime di C.M. Maggi" (1700), "I primi disegni 
                della repubblica letteraria" (1703), il trattato "Della perfetta 
                poesia" (1706) considerata la sua opera maggiore in questo campo, 
                "Riflessioni sopra il buon gusto nelle scienze e nelle arti" (1708), 
                "Osservazioni alle Rime del Petrarca" (1712). In una prosa semplice 
                e ragionata, diede la più organica codificazione degli 
                ideali estetici del periodo arcadico-razionalistico: opposizione 
                all'incontrollata effusione del barocchismo, ripristino dei canoni 
                di chiarezza e evidenza, subordinazione del fine dilettevole al 
                fine utile morale e civile. Soluzioni di equilibrio e compromesso 
                che limitavano fortemente la fantasia, ma ebbero rispondenza nel 
                gusto medio dei riformatori arcadici. Tra le molte altre sue opere, 
                larga fortuna ebbe il saggio "Della pubblica felicità oggetto 
                de' buoni principi" (1749), vero e proprio manuale del dispotismo 
                illuminato. 
               
              
               
              [1997]
              
             
            
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