Antonio
Genovesi
Antonio Genovesi
Nacque a Castiglione [Salerno] nel 1713 (morì a Napoli
nel 1769). Ordinato sacerdote nel 1737, si dedicò all'insegnamento
e agli studi nell'Università di Napoli (dal 1754), dove
ottenne, nel 1741, la cattedra di metafisica. Orientatosi in seguito
verso gli studi economici, dal 1754 tenne la prima cattedra di
economia politica istituita in Europa, dalla quale fu maestro
e ispiratore per un'intera generazione di riformatori napoletani.
Collaborò alle riforme introdotte nel Regno di Napoli da
Bernardo Tanucci.
Per le sue tesi empiriste fu osteggiato dagli ambienti ecclesiastici
contro i quali scrisse le "Lettere a un amico provinciale" (1759)
in cui prende a modello "Le provinciali" di Pascal. In "Vero fine
delle lettere e delle scienze" (1753) sostenne illuministicamente
la funzione sociale delle lettere. Scrisse opere filosofiche (Diocesina
o dotrina dell'onesto e del giusto, 1766 e 1777) e studi particolari
sulla riforma economica e pedagogica.
Genovesi, dal punto di vista filosofico è vicino a idee
sensiste: riconosce come principio motore, sia degli individui
sia dei corpi politici, il desiderio di sfuggire al dolore che
deriva dal bisogno inappagato e chiama tale desiderio interesse,
considerandolo come ciò che sprona l'uomo, non solo alla sua attività
economica, ma anche alla creazione delle arti, delle scienze e
ad ogni virtù (Lez. di commercio, ediz. 1778, 1, p. 57). Altre
opere filosofiche: Meditazioni filosofiche sulla religione e sulla
morale (1758); Logica (1766); Scienze metafisiche (1766). Nelle
Meditazioni egli rifà a suo modo il procedimento cartesiano; ma
riconosce il primo principio non nel pensiero ma nel piacere di
esistere. Questo indirizzo che sembra derivato da Helvétius non
impedisce al Genovesi di difendere le tesi dello spiritualismo
tradizionale: la spiritualità e l'immortalità dell'anima, il finalismo
del mondo fisico e l'esistenza di Dio.
Nelle Lezioni di commercio (1765-67) attribuisce un ruolo fondamentale
allo stato, per spostare il peso dell’istruzione verso le
scienze utili, sottoporre a giusta tassazione le proprietà
feudali ed ecclesiastiche, favorire la creazione di efficienti
aziende agricole, migliorare le condizioni di vita della popolazione
- in prevalenza assoluta costituita da contadini -, e dare vita
a un ceto medio imprenditoriale. Attraverso i suoi scritti e le
numerose traduzioni Genovesi ebbe un ruolo fondamentale nel creare
una tradizione di studi economici e un atteggiamento di impegno
civile.
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