Daniel 
              Defoe 
            
             
             
              Daniel Defoe 
               
              1) notizie biografiche 
              Nato a London nel 1660, figlio di un piccolo negoziante, ebbe 
                una istruzione disordinata. Viaggiò a lungo in europa, 
                tentò va rie iniziative commerciali sempre con risultati 
                deludenti o disa strosi: fu mercante, prima di maglieria e poi 
                di mattoni e tego le, fece bancarotta più volte. Intorno al 1700 
                si stabilì defini tivamente a London, cercando di vivere 
                come giornalista e libel lista. Prima partigiano dei wighs (di 
                questo partito divenne con sigliere), passò al partito 
                tory, che poi tradì diventando agente segreto al servizio 
                del governo wigh. Fu più volte in prigione, per motivi politici 
                e per debiti. Fondò nel 1704 e diresse «The Review», dove 
                espresse le sue eccezionali doti di giornalismo, ciò per 
                cui viene considerato tra i fondatori del giornalismo moderno. 
                Intorno ai sessant'anni si distaccò progressivamente dall'at 
                tività pubblica e nel giro di pochi anni scrisse i romanzi 
                per cui è rimasto famoso. Morì a London nel 1731. 
              
               
              2) opere narrative 
              La vita e le strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe 
                (The life and strange surprising adventures of Robinson Crusoe, 
                1719) ebbero un tale immediato successo che Defoe si affrettò 
                a scriverne la continuazione con Le ulteriori avventure di Robinson 
                Crusoe (The farther adventures of Robinson Crusoe, 1719). "Robinson 
                Crusoe", come lo si indica comunemente, si ispira a una esperienza 
                veramente vissuta da un marinaio inglese, Selkirk, abbandonato 
                sull'isola Juan Fernandez. Nel romanzo troviamo Robinson Crusoe 
                che, smanioso di avventure, fugge da casa a diciot to anni e va 
                per il mondo. Dopo un primo naufragio, viene cattu rato da un 
                pirata. Evade, va in Brasile, fa il piantatore, si im barca per 
                la Guinea, fa naufragio per la seconda volta. Le onde lo trascinano 
                su un'isola deserta alle foci dell'Orinoco. Riesce, con ingegnosità 
                e abilità a procurarsi ciò che gli è necessario 
                per la sopravvivenza, restando in completa solitudine, finché 
                salva la vita a un selvaggio inseguito dai cannibali. Robinson 
                chiama il giovane Venerdì, ne fa il suo servitore fedele. 
                Dopo essere rimasto 28 anni sull'isola, Robinson è trovato 
                da una nave e riportato in patria. La continuazione risulta oggi 
                inferiore al primo per ispira zione e forza rappresentativa. Il 
                successo del romanzo era dovu to, oltre alla fortuna di cui godevano 
                allora i racconti di viag gi, allo stile semplice, e alla creazione 
                di un eroe nel quale la classe media si riconosceva. "Robinson 
                Crusoe" divenne una lettu- ra obbligata, accanto alla "Bibbia" 
                e al "Viaggio del pellegrino" di Bunyan. 
              Forte del successo ottenuto, Defoe si diede alla scrittura di 
                una serie di romanzi di vario genere. Memorie di un cavaliere 
                (Memoirs of a cavalier, 1720), Capitan Singleton (Captain Single 
                ton, 1720), Il colonnello Jack (Colonel Jack, 1722). Il Diario 
                dell'anno della peste (A journal of the plague year, 1722) rievo 
                ca, con l'artificio del diario tenuto da un testimone oculare, 
                la peste che colpì London nel 1665. Le fortune e le sventure 
                della famosa Moll Flanders (The for tunes and misfortunes of the 
                famous Moll Flanders, 1722) è un grande ritratto di donna 
                dalla vita avventurosa. E' il primo romanzo di costume della tradizione 
                narrativa inglese. La protagonista del "Moll Flanders" 
                è la figlia di una ladra, che l'ha messa al mondo nella 
                prigione di Newgate e che è stata deportata in Virginia 
                subito dopo la sua nascita. Sedotta giova nissima da un carceriere, 
                raccolta dalla carità pubblica, dopo molte relazioni e 
                avventure sposa un proprietario terriero della Virginia. Recatasi 
                in America, scopre di aver sposato senza sa perlo un fratellastro. 
                Torna in Inghilterra, si dà al furto in società 
                con un nuovo marito, un rapinatore irlandese che poi l'abbandona. 
                Finita in prigione, è deportata in Virginia insieme al 
                marito irlandese. Ormai anziana, fa ritorno pentita in patria, 
                e scrive le sue memorie. Altro romanzo di costume è Lady 
                Roxana (1724), sulle vicende di una avventuriera d'alto bordo. 
                Beleau è la figlia di profughi protestanti francesi. Sposa 
                giovanissima un birraio di London che fugge per bancarotta, lasciandola 
                nella miseria più nera con cin que figli. Diventa l'amante del 
                padrone di casa, affida i figli alla carità altrui e lo 
                segue in Francia. Ereditati i suoi beni, diventa una spregiudicata 
                cortigiana, si fa chiamare Lady Roxana, attraverso una serie di 
                tresche lucrose diventa ricca. Si sposa con un solido mercante 
                olandese. La sua tranquillità è insidiata da una 
                figlia che ne ha scoperta l'identità. La aiuta la fedele 
                e perversa servetta Amy, e la figlia scompare, forse assassinata. 
                Il marito però scopre la verità. Muore poco dopo, 
                lasciandola quasi in miseria. Imprigionata per debiti, Roxana 
                muore pentita dei suoi peccati. 
               
              3) saggistica e libellistica 
              Tra gli scritti non narrativi di Defoe, una produzione stermi 
                nata e non sempre di sicura attribuzione, sono da segnalare: "Un 
                saggio su progetti" (An essay upon projects, 1697) che riunisce 
                delle proposte pratiche per la costruzione di una società 
                più il- luminata. Poema satirico è Il vero inglese (The 
                true-born engli- shman, 1701). Si ricorda ancora il libello La 
                via più breve con i dissenzienti (The shortest way with the dissenters, 
                1702), e il Giro attraverso tutta l'isola di Great Britain (A 
                tour thro' the whole island of Great Britain, 1724). "La 
                via più breve con i dissenzienti" è un pamphlet scritto 
                con il metodo del paradosso. E' l'ultimo dei suoi libelli rifor 
                misti e scritti contro le ipocrisie del potere dell'Inghilterra 
                del suo tempo. Il pamphlet nasceva in risposta al progetto di 
                legge presentato alla Camera dei Comuni il 4 novembre 1702 con 
                il quale si rendevano illegali le dichiarazioni temporanee e revoca 
                bili di uniformità da parte dei dissenzienti ai dettami 
                della Chiesa Anglicana. Defoe era sempre stato contrario a questa 
                pra- tica che giudicava ipocrita da parte dei suoi amici dissenzienti 
                e ambigua nei risultati perché le autorità la incoraggiavano 
                o la punivano a seconda delle circostanze politiche. Tuttavia 
                non sop portò i toni che accompagnarono la discussione 
                al progetto di legge (che alla fine fu comunque affossato alla 
                Camera), soprat- tutto da parte dei cosiddetti "High Fliers", 
                un gruppo di ecclesiastici particolarmente inferociti contro i 
                dissenzienti. "La via più breve" imita il loro stile: 
                Defoe finge di schierarsi dalla loro parte facendosi beffe delle 
                aspirazioni dei dissen zienti alla pace, alla concordia, all'unione 
                per il bene comune e "dimostra" che con i dissenzienti 
                l'unico metodo possibile è l'eliminazione fisica. L'intento 
                satirico del libello non fu colto da tutti, il libro venne preso 
                sul serio sia dagli "High Fliers" che dai dissenzienti. 
                Quando gli "High Fliers" e il governo tory si accorsero 
                della beffa, fecero fronte comune: misero su Defoe una taglia, 
                lo arre starono e, malgrado si fosse dichiarato colpevole, lo 
                condannaro no al pagamento di 200 marchi, a un periodo di carcere 
                indetermi nato e a comparire tre volte sulla gogna. Il libro fu 
                dato alle fiamme. Una pena sproporzionata, con cui i tories si 
                vendicarono finalmente di un giornalista scomodo. E' a questo 
                punto che Defoe, pentito di essersi dato colpevole, scrive l' 
                Inno alla gogna (A Hymn to the Pillory, 1703). Si tratta di una 
                composizione in forma di ode pindarica, dal ritmo veloce della 
                ballata popolare, che fece circolare nei giorni in cui fu esposto 
                al pubblico ludibrio. Il tema consueto delle sati re di Defoe, 
                la condanna che viene inflitta agli innocenti e l'impunità 
                dei colpevoli, ha qui come simbolo la berlina, una «macchina di 
                Stato» definita «geroglifica» cioè emblematica ma anche 
                incomprensibile. L'"Inno" è dedicato ai colpevoli 
                veri, giudici corrotti e soldati infedeli, le cui ipocrisie e 
                ruberie sono messe con chiarezza a disposizione di tutti, in un 
                quadro della società inglese pieno di riferimenti concreti. 
                Il titolo del libello condannato è ripreso molte volte 
                per sottolineare che sono proprio i corrotti a aver trovato la 
                'via più breve' per la rovina del paese. Leggiamo nelle prime 
                due strofe: 
               
                «Salve, geroglifica macchina di Stato, | a punire fantasia 
                  qualcuno ti ha inventato: | uomini che sono uomini non hanno 
                  in te dolore, | e delle tue inanità non danno alcun valore. 
                  | Oltraggio, che falsamente vuole onta indicare, | se non c'è 
                  alcuna colpa, un vuoto nome appare. | Ombra che può soltanto 
                  gli uomini divertire, | ma menti sagge e ferme mai certo intimorire, 
                  | virtù l'umana derisione sprezza, | e d'innocenza scandalo 
                  accresce la bellezza. || Innalzato sull'alto tuo sgabello di 
                  Stato, | che panorama ottengo dell'altissimo fato; | quanto 
                  i "fini insondabili" della Provvidenza, | sono lontano 
                  dalla nostra ottusa intelligenza; | qui per gli errori del nostro 
                  governo, | fuori resta il furfante e lo sciocco è all'interno. 
                  | La persona con il crimine qui alla pari è trattata, 
                  | e spesso la virtù è dal vizio punita, | il furor della 
                  strada, che non distingue niente, | gli esseri umani accoglie 
                  riottoso e maldicente. | nessun orientamento mai la plebaglia 
                  guida | ma fango getta fango né in virtù o legge fida! 
                  [...]». 
               
              Per Defoe l'"Inno" fu un trionfo: invece di maltrattarlo 
                e ingiuriarlo, come accadeva ai condannati che spesso riportavano 
                ferite gravissime, la folla brindò alla sua salute. La 
                vita e le imprese di sir Walter Raleigh, oltre che biografia del 
                celebre esploratore e avventuriero inglese della fine del XVI 
                secolo, in età elisabettiana, è un vero invito alle 
                società mercantili a interessarsi commercialmente delle 
                Americhe, ed elogio dell'iniziativa privata. 
               
              4) l'elogio della borghesia 
              Defoe possedeva una modesta cultura, e più che rifarsi a modelli 
                letterari, nei romanzi dava fondo alla sua ricca esperienza, con 
                un linguaggio semplice, diretto, concreto. Il tema costante della 
                sua opera, da "Robinson Crusoe" a "Moll Flanders", 
                è la lotta per la vita. Con una incrollabile fiducia nelle 
                proprie forze, nel proprio buon diritto, in un dio a misura d'uomo 
                che soccorre innanzi tutto chi si aiuta. A dispetto di una vita 
                poco irreprensibile, l'opera di Defoe ha preoccupazioni didattiche 
                e moralistiche, e una autentica fede democratica. Figlio della 
                borghesia, Defoe constata la corruzione e la decadenza della nobiltà 
                terriera. Dà voce alle aspirazioni economiche e politiche 
                della sua classe. Il personaggio di Robinson è esemplare: 
                sete di avventura e diffidenza, operosità e avarizia, intelligenza 
                mediocre ma spirito di osservazione acuto, religiosità 
                prevalentemente pratica. Tutte le caratteristiche di una classe 
                sociale. Il rapporto con il "selvaggio" Venerdì, 
                prefigura il colonialismo e l'imperialismo britannico. La solitudine 
                di Robinson non è solo una allegoria dell'eterna condizione 
                umana, ma anche una scelta e una conseguenza inevitabile del dominio. 
              
               
              Bibliografia: Daniel Defoe 
              An essay upon projects (1697) The true-born englishman (1701) 
                The shortest way with the dissenters (1702) The life and strange 
                surprising adventures of Robinson Crusoe (1719) The farther adventures 
                of Robinson Crusoe (1719) Memoirs of a cavalier (1720) Captain 
                Singleton (1720) Colonel Jack (1722) A journal of the plague year 
                (1722) The fortunes and misfortunes of the famous Moll Flanders 
                (1722) A tour thro' the whole island of Great Britain (1724) Lady 
                Roxana (1724)  
               
              
               
              [1997]
              
             
            
             [Up] Inizio pagina | [Send] 
  Invia questa pagina a un amico | [Print] Stampa 
  questa pagina | [Email] Mandaci 
  una email | [Indietro] 
Europa: Antenati - la storia della letteratura europea online 
  -   
  © Antenati 1984-2006, an open content
   project
 
           | 
         
       
     |