Melchiorre 
              Cesarotti 
            
             
             
              Melchiorre Cesarotti 
               
              Melchiorre Cesarotti nacque a Padova nel 1730 (morì a 
                Selvazzano [Padova] nel 1808) da una nobile famiglia. Sacerdote, 
                insegnò greco e ebraico a Padova. Modesto fautore degli 
                ideali illuministici, ebbe poi la protezione di Napoléon. 
                Scrittore abbondante, ordinò lui stesso l'edizione completa 
                delle proprie Opere in 40 volumi (1800-1813). Tradusse dal greco 
                ("Iliade" 1786-1794) e dalle lingue moderne. Scrisse 
                di letteratura (Sopra il diletto della tragedia, 1762; Sopra l'origine 
                e i progressi dell'arte poetica, 1762; Corso ragionato di letteratura 
                greca, 1781), di politica (Il patriottismo illuminato, 1797). 
                Il poema Pronea (1807) lo scrisse in onore di Napoléon. 
                L'opera che gli diede maggiore fama fu la versione delle "Poesie 
                di Ossian antico poeta celtico" che uscì in prima 
                edizione in due volumi nel 1763, e poi in seconda e terza edizione 
                in quattro volumi (nel 1772 e nel 1801). Sono i componimenti scritti 
                a partire dal 1760 da Macpherson e spacciati come traduzioni dall'antico 
                gaelico. La scoperta di un mondo sentimentale nuovo, barbarico 
                e aggraziato insieme, offrì un repertorio di temi e moduli 
                stilistici che ebbero grande e rapida diffusione, e a cui attinsero 
                contemporanei e successivi, tra la fine del secolo e la prima 
                metà del XIX secolo. Celebre di Cesarotti fu anche il "Saggio 
                sulla filosofia delle lingue" e il "Saggio sulla filosofia 
                del gusto" pubblicati nel 1785. Cesarotti nega il principio 
                di autorità, individua sia nell'uso che nella ragione gli 
                elementi determinanti per l'evoluzione storica delle lingue, equamente 
                distante dal rigore purista e dagli eccessi innovatori. Cesarotti 
                non fu un grande, ma fu centrale nello sviluppo letterario tra 
                XVIII e XIX secolo, tracciò alcune importanti direttrici 
                del gusto pre-romanticista, pur muovendosi all'interno di una 
                formazione illuministica: indicative le sue insistenze sulla natura 
                fantastica e passionale della poesia e sulla libertà del 
                "genio creatore".  
               
              
               
              [1997]
              
             
            
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