Storia della letteratura europea - Torna in homepageWilliam Blake


William Blake

Nato a London nel 1757, figlio di un commerciante londinese, studiò disegno. Nel 1772 divenne incisore. Nel 1784 aprì a London un negozio di stampe: lì pubblicò i suoi libri di poesie, con il lustrazioni che eseguì lui stesso. Morì a London nel 1827.


Nella prima opera da lui pubblicata, Schizzi poetici (Poetical sketches, 1783) è solo in minima parte la presenza degli elementi innovativi della sua poesia, che emergono invece nei successivi Canti d'innocenza (Songs of innocence, 1789) e Canti d'esperienza (Songs of experience, 1794). Le due raccolte furono pensate come opere complementari, espressione delle «due opposte tendenze dell'animo umano». Incise su rame e decorate con disegni di Blake, secondo la tecnica dell'"illuminated printing", stampa illuminata cioè la miniatura a stampa, che, mescolando visivamente pittura e poesia, attua una sintesi delle due arti. Dal punto di vista formale i "Canti" de rivano dalla ballata popolare contemporanea: se ne distaccano per la complessa fusione di simbolismo criptico, impulso visionario, di mordente critica sociale. Intorno al 1790 Blake iniziò la serie dei grandi "libri profetici": Il matrimonio di cielo e inferno (The marriage of heaven and hell, 1790), America (1793), Il libro di Urizen (The book of Urizen, 1794), Milton (1804), Jerusalem (1804), Vala o i quattro Zoas (Vala or the four Zoas, postumo). Blake è un visionario. Nella profonda, tenace convinzione che le sue visioni interiori fossero pił reali del mondo esterno, cercò di esprimerle con il mezzo pittorico e poetico. Nei suoi "libri profetici", influenzato dal neoplatonismo, da Swedenborg, da Böhme, dalla Kabbalah, e soprattutto dal Nuovo e dal Vecchio Testamento, diede un quadro esoterico in cui intreccia simbolismi e mitologie. L'artista è un veggente, dotato della facoltà di pe netrare nella verità fantastica del cosmo. I "libri profetici" danno una rappresentazione vividamente drammatica dei temi ricor renti in tutta l'opera di Blake: la falsità della morale corren te, la natura divina dell'energia e dell'immaginazione, la nega tività delle ideologie meccanicistiche nate dall'industrialismo, l'unità mistica dell'universo. La visionarietà di Blake ha toni utopistici, in un certo senso anche rivoluzionari. In opposizione a una concezione dell'uomo diviso tra spirito e corpo, desiderio e repressione, realtà e fantasia, Blake esalta l'attività creatrice e totalizzante dell'immaginazione attraverso cui può essere ricomposta la realtà scissa. Ne Il libro di Thel (The book of Thel, 1789) Blake sviluppa il proprio concetto di innocenza, che non deriva dalla ignoranza sessuale e quindi dalla repressione ma, come dimostra nelle Vi sioni delle figlie di Albion (Visions of the daughters of Albion, 1793), dalla gratificazione sessuale come matura liberazione dal- la morale conformistica. 

L'immagine: busto di William Blake, eseguito in forma di maschera mortuaria tre anni prima della morte.


Inghilterra nel Settecento

[1997]

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