Lev
Nikolaevic Tolstoj: i romanzi della maturità
Lev Nikolaevic Tolstoj: i romanzi della maturità
a) "Guerra e pace"
La prima parte del romanzo Guerra e pace
fu completata da Tolstoj nel 1863, l'ultima nel 1869. Sette anni
di lavoro. Partito dal progetto di narrare la rivolta dei decrabisti
del 1825, spo stò poi il suo interesse sul periodo 1803-1813,
dove secondo Tol stoj si erano condensati i problemi sociali e
politici dei decen ni successivi. Il romanzo è delimitato
da due date: il 1805 anno della prima sfortunata campagna contro
Napoléon, chiusa dalla sconfitta di Austerlitz, e il 1812
anno della travolgente guerra patria che vide insorgere tutto
il popolo russo in difesa della propria terra. Sullo sfondo delle
due campagne si intrecciano le vicende dei membri di due famiglie
dell'alta nobiltà, i Bolkonskij e i Rostov, portatori di
valori genuini, contrapposti al corrotto clan dei Kuragin, depravati
e disonesti. Tre i protagonisti: Natascia Rostova, creatura forte
e purissima, di straordi naria poesia, simbolo dell' Ğarmonia
del mondoğ che l'autore in seguiva. Accanto a lei due figure maschili
di grande moralità: il principe Andrej Bolkonskij che,
in polemica con la fatua società pietroburghese, affronta
l'esperienza della guerra, la prigionia, l'infelice amore per
Natascia, raggiungendo con la morte una pu rificazione spirituale
nella fede cristiana. E Pierre Bezuchov, attratto inizialmente
dai falsi valori impersonati dalla bella e vanitosa Hélène
Kuragina, ma in realtà dominato da una profonda, ansiosa
ricerca spirituale che culmina con l'incontro con il soldato-contadino
Platon Karataev, l'uomo giusto per eccellenza, simbolo dell'incontaminata
purezza del popolo russo. E' da Platon Karateav che Pierre assorbe
il messaggio di fede, fatto non di riti o parole ma di partecipazione
profonda e autentica alla sof ferenza, all'esistenza collettiva.
L'opera si apre con un quadro dell'alta società di Mosca
nel 1805, alla vigilia della guerra contro Napoléon. In
mezzo a una folla mondana, preoccupata da intrighi personali,
emergono alcuni personaggi inquieti: Pierre Bezuchov goffo e sensibile,
appena tornato dall'estero dove l'ha mandato a istruirsi il padre
natu rale, il vec- chio principe Bezuchov. Il suo amico è
il principe Andrej Bolkonskij, sarcastico orgoglioso intelligente,
già deluso del suo recente matrimonio con l'infantile Lisa.
I giovanissimi ragazzi Rostov, cioè Vera, Nikolaj, Petja,
e soprattutto la gaia appassionata tenera Natascia. Molto diversi
dalla loro compassata e fredda sorella maggiore, i tre fratelli
le preferiscono la cu ginetta Sonja che vive con loro e ama Nikolaj.
Alla vita moscovi ta è contrapposta la vita in campagna,
osservata dalla casa dei Bolkonskij, a Lysye Gory. Qui vivono
in volontario esilio il vec chio e dispotico padre di Andrej che
esercita il suo potere sulla figlia Marja, dolcissima e profondamente
religiosa, e su tutti gli abitanti della casa: il vecchio cameriere
Tichon, Madame Bou rienne dama di compagnia di Marja, l'intendente
Alpatyc, l'archi- tetto Michail Ivanovic ammesso per capriccio
alla sua tavola. La guerra arriva, turbando quel mondo. Le battaglie
si susseguono. A Napoleone che prepara piani secondo la logica
bellica, si oppone Kutuzov, comandante delle armate russe, che
preferisce adattare la sua strategia al mutare delle circostanze,
passando a volte, agli occhi dei brillanti ufficiali, per debole.
Andrej arruolato si, dimentica le vicende personali cercando un
significato alla tempesta che lo trascina insieme a tanti. Pierre
rimasto a Mosca è diventato ricco alla morte del padre
che lo ha nominato suo erede universale, e il bel mondo gli ha
scoperto improvvisamente brillanti qualità. Il principe
Vasilij Kuragin con abili intrighi riesce a fargli sposare la
figlia Hélène, bellissima presuntuosa e corrotta.
Scoperte le infedeltà della moglie, Pierre si batte con
il rivale Dolochov, si separa da Hélène, crede di
trovare sollievo alla profonda inquietudine nella massoneria,
progettando l'emancipazione dei servi. Andrej è ferito
a Austerlitz, torna in licenza a Lysye Gory. La sera stessa la
moglie muore dando alla luce un bambino. L'enigma di quella morte
lo restituisce a un'an gosciosa insoddisfazione, finché
non incontra a un ballo Natascia di cui si innamora profondamente.
Natascia accetta di sposarlo ma le nozze sono differite per l'opposizione
del padre di Andrej. Questo ritardo offende e turba Natascia:
mentre Andrej è in viag gio, si lascia affascinare dal
vanitoso e bello Anatolij Kuragin, fratello di Hélène.
Fallito il progetto di venir rapita da lui grazie all'intervento
di una energica zia, Marja Dmitrevna; rotto il fidanzamento con
Andrej, Natascia è come spenta. Andrej è ferito
gravemente a Borodino, ritrova Anatolij in infermeria appena amputato
di una gamba. Cade il suo rancore per lui e per Nata scia. La
ritrova, tenera seria e innamorata, mentre lo trasporta no morente,
durante la ritirata che precede l'incendio di Mosca. Andrej muore
rappacificato con sé stesso, assistito da Natascia e da
Marja, fuggita da Lysye Gory di fronte all'avanzare delle truppe,
dopo la morte del padre. Vedovo dopo la morte misteriosa di Hélène,
Pierre è rimasto a Mosca con il vago progetto di ucci-
dere Napoleone. Fatto prigioniero dai francesi, incontra tra gli
altri prigionieri l'uomo che gli indica la via spirituale da se
guire: il sorridente, paziente, pio soldato- contadino Platon
Ka rataev. La vita dei Rostov ha subito mutamenti: Vera ha sposato
Borìs Berg, Petja è morto appena arruolato, ed è
finito l'idillio tra Sonja e Nikolaj. Alla fine della guerra Pierre
rivede Nata scia a Mosca. L'ama da tempo ma esita a dichiararsi.
Natascia ac cetterà con gioia di sposarlo. Si uniscono
infine anche Nikolaj e Marja che l'amava da quando l'aveva salvata
da un ammutinamento dei contadini a Lysye Gory durante la guerra.
Le nuove famiglie sono mostrate nell'epilogo nel 1820: i protagonisti
sono invec chiati. Natascia assorbita nei suoi compiti di moglie
e madre ha perso molto del fascino poetico di un tempo. Marja
e Pierre sono i personaggi spiritualmente più forti. Simbolo
delle generazioni future, fa una breve e significativa apparizione
Nikolen'ka, il figlio del principe Andrej. Nel romanzo, Tolstoj
condensò il suo pensiero sulla storia, fatta non dai grandi
condottieri ma dalla volontà delle masse, dal loro slancio
e dalle loro segrete convinzioni, di cui i capi sono solo interpreti
più (Kutuzov) o meno (Napoléon) attenti.
b) "Anna Karenina"
Dopo "Guerra e pace" fu Anna Karenina (1873-1877).
Il romanzo nacque come storia di un adulterio, consumato nell'ambito
dell'alta società. Anna è moglie del noioso e rigido
avvocato Ka renin, si innamora del bell'ufficiale Vronskij. Il
marito le im pone il rispetto delle formalità sociali,
ma Anna rimane incinta e va a vivere con l'amante in Italia, con
un gesto ribelle alle convenzioni che crea scandalo. La società
pietroburghese mette al bando l'adultera, il marito non le concede
il divorzio e le impedisce di vedere il figlio nato dal loro matrimonio.
Divorata da una passione senza sollievo, da una gelosia ingiustificata,
ban dita dal proprio ambiente, Anna si suicida sotto un treno
metten do così sotto accusa l'atteggiamento gretto, conformista,
purita- no della società del tempo, che troppo facilmente
condanna e re spinge chi non si adegua ai suoi rigidi canoni.
Significativo il personaggio di Levin, il proprietario dedito
alla conduzione delle proprie terre: egli è alla costante
ricerca di una via spirituale su cui costruire la propria vita,
una vita familiare serena e austera con la moglie Kitty lontano
dalle fa tue beghe della società moscovita. E la trova
nelle parole di un vecchio contadino che lo spinge, proprio come
Pierre in "Guerra e pace", a trovare il bene nella comunione di
vita e di fatiche con il popolo, un rinnovamento interiore di
tipo evangelico.
© Antenati - 1994-1997
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