Mariano 
              José de Larra 
            
             
             
               Mariano José de Larra 
               
               Mariano José de Larra (1809\1837) 
                iniziò l'attività giornalistica a 19 anni, riuscendo 
                a vivere del proprio mestiere e attirandosi parecchie noie dalla 
                censura per i suoi articoli di satira e di costume, firmati con 
                vari pseudonimi (tra cui quello di Figaro). A 23 anni, innamorato 
                di una donna sposata, non trovò altra soluzione al dramma 
                sentimentale che uccidersi con un colpo di pistola alla tempia. 
                
                 
                 Romanticista nelle vicende personali, Larra 
                fu il maggiore prosatore romanticista spagnolo. Fece concessioni 
                al gusto del tempo solo in opere minori:  Il paggio di don 
                Enrique il Dolente (El doncel de Don Enrique el Doliente, 
                1834), il dramma  Macías (1834), alcuni mediocri 
                versi. Di fronte ai problemi politici e sociali di una Spagna 
                ottusamente conservatrice, soffocata da decrepiti pregiudizi, 
                invece di evadere in modi fantastici e pittoreschi come molti 
                suoi contemporanei, Larra si impegnò totalmente, vivendo 
                la propria passione civile con un senso altissimo della moralità. 
                I suoi articoli di costume, pubblicati nel 1832-1837 e poi, dopo 
                la sua morte, più volte raccolti in volume e antologizzati 
                ( Articoli di Figaro, Artículos de Fígaro), 
                testimoniano una drammatica volontà di non-conformismo, 
                un profondo travaglio interiore. Con terribile chiaroveggenza 
                Larra individuò i mali presenti e futuri del suo paese: 
                la smania per gli impieghi fissi, il falso senso dell'onore, le 
                meschinità familiari, il disinteresse per le cose più 
                importanti della cul tura e della vita. Moralista, univa la lucidità 
                settecentesca al la disperata passione romanticista. Larra fu 
                quasi dimenticato nel corso del XIX secolo, mentre fu recuperato 
                dagli scrittori della generazione del '90, letto come un maestro 
                e un precursore, creatore di una lingua viva, nervosa, essenziale, 
                modernissima. 
               
              
               
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