Aleksandr 
              Herzen 
            
             
             
               
                
                   Aleksandr Herzen 
                
                Aleksandr Herzen nacque a Mosca nel 1812 (morì 
                a Paris nel 1870), appartenne all'aristocrazia russa, visse sule 
                dal 1847 in Francia Italia Svizzera Inghilterra. Dapprima di idee 
                socialiste e saint-simoniane, si avvicinò poi alle teorie 
                di Feuerbach e a quelle di Bakunin . Herzen propugnò una 
                conciliazione tra slavofili e occidentalisti, e una radicale trasformazione 
                dell'ordinamento sociale e economico del suo paese. Creò 
                le basi del populismo. Oltre a incidere in modo notevole sul pensiero 
                e sulla vita politica russi, Herzen diede un contributo di rilievo 
                allo svi luppo del giornalismo, soprattutto con la rivista «Kolokol» 
                (La campana), che riuscì a far circolare clandestinamente 
                in Russia negli anni 1857-1867.  
                Herzen pubblicò opere di buon valore letterario, con una 
                prosa libera e vivace. Si ricordano in particolare il romanzo 
                 Di chi la colpa?  (1847), il racconto  La gazza ladra 
                (1848), le monumentali memorie di  Passato e pensieri (1867). 
                Oltre a naturalmente un grosso numero di saggi. Tra essi "Dall'altra 
                sponda", in cui riflette sul fallimento delle rivoluzioni europee 
                del 1848, sul loro ribaltamento in senso conservatore. In Herzen 
                pensatore e politico è un amore fortissimo per la libertà(«la 
                libertà dell'individuo è cosa della massima importanza. 
                Su di essa e solo su di essa può germogliare la vera libertà 
                del popolo»), per lui la storia non ha finalismi, l'umanità 
                non va da nessuna parte, la storia è sempre stata imprevedibile: 
                ciò è un fatto, non è affatto un male. Si 
                pone così contro alla visione dei socialisti e dei liberali. 
                E' assurdo pensare che il popolo sia naturalmente libero, come 
                pensava Rousseau . L'idealismo dei rivoluzionari è pericoloso 
                perché finiscono per diventare dei «liberatori che opprimono». 
                Un fine lontano, la società perfetta che si deve realizzare 
                nel futuro, porta solo sangue. Un fine in vece deve essere a portata 
                di mano: «il salario dell'operaio o il piacere del lavoro compiuto». 
                Lo scetticismo e il realismo di Herzen non sono mai cinismo né 
                rassegnazione. Egli cerca di ri portare il discorso su un piano 
                più umano, meno astratto, nella convinzione che «la libertà 
                non si darà pace finché tutto ciò che è 
                religioso e politico non si trasformerà in qualcosa di 
                semplicemente umano».  
                 
                
                 
              
              
             
            
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