Christian
Friedrich Hebbel
Christian Friedrich Hebbel
Nato a Wesselburen [Holstein] nel 1813, figlio
di un muratore, alla morte del padre si impiegò come scrivano
parrocchiale. Con l'aiuto di una scrittrice, si recò a
Amburgo e vi compì studi regolari. A que- sto periodo risale
la relazione con la sarta Elise Lensing, che lo amerà per
tutta la vita, anche se poco corrisposta. In continua lotta con
la miseria, Hebbel passò a Heidelberg e poi a Monaco. Iniziò
a scrivere i primi drammi. Nel 1842 ottenne dal re di Danimarca
una borsa di studio che gli permise di viaggiare. Fu a Paris,
dove conobbe Heine, fu un anno intero a Roma. A Vienna, dopo il
matrimonio con l'attrice Chri- stine Enghaus, nel 1846, visse
con una certa serenità, fino alla morte avvenuta nel 1863.
Il primo dramma importante è Judith
(1841), libera rielabora zione della vicenda biblica. Judith agisce,
più che per liberare la sua gente, per vendicare la propria
dignità offesa. alla fine soccombe a leggi più forti
della sua volontà. Seguì poi Genoveva (1843). Tragedia
borghese è Maria Magdalena (1844) in cui Hebbel
attacca l'etica borghese e la sua inumana concezione dell'onore.
Tragedia di argomento biblico Herodes e Marianne (Herodes
und Marianne, 1850), in cui Marianne si ribella per affermare
la propria libertà anche contro l'uomo che ama. Agnes
Bernauer (1855) dramma della ragion di stato. Seguirono
Gyges e il suo anello (Gyges und sein Ring, 1856), e la trilogia
I Nibelunghi (Die Nibelungen, 1862) rielaborazione della
saga, dal punto di vista del conflitto tra pa- ganesimo germanico
e etica cristiana.
Interessanti anche i Diari (Tagebücher) iniziati
a scrivere dal 1835.
Nella concezione hebbeliana la storia si
serve di individui eccezionali per infrangere e rinnovare sistemi
di valori superati. L'individuo in questo modo distrugge l'equilibrio
cosmico, e una volta compiuta la propria missione, è condannato
a soccombere. Una visione tragica della vita in cui ogni tentativo
di realizzare la propria volontà è condannato al
fallimento. Qualcuno vi ha visto preannunci del pensiero di Nietzsche
e di Ibsen.
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