Aleksandr 
              Sergeevic Griboedov 
            
             
             
               
                
                   Aleksandr Sergeevic Griboedov 
                
                Aleksandr Sergeevic Griboedov nacque a Mosca 
                nel 1795, nel 1818-1823 fu in Georgia e in Persia in missione 
                diplomatica. Nel 1825 fu coinvolto nella rivolta decabrista, fu 
                arrestato ma riuscì a discolparsi. Dopo la pace di Turkmenciai, 
                fu nominato ambasciatore russo in Persia: restò ucciso 
                a Teheran nel 1829 durante un assalto della folla alla legazione 
                russa.  
                La fama letteraria di Griboedov è legata esclusivamente 
                a "Che disgrazia l'ingegno!". I frammenti della tragedia  Notte 
                georgiana, l'altra opera da lui scritta che ci è rimasta, 
                sono molto inferiori. Lui scrisse la commedia nel 1822-1823, ma 
                non la potè mai vedere rappresentata perché la censura 
                pose il divieto. La commedia circolò in copie clandestine, 
                e solo dopo la sua morte si ebbero le prime rappresentazioni. 
                 
                "Che disgrazia l'ingegno!" ha diretti antecedenti nel teatro di 
                Moliè re. Scritto in giambi di lunghezza variabile, ha 
                un dialogo sciolto e brillante. Molti versi sono entrati a far 
                parte del patrimonio proverbiale del russo parlato. Cackij, un 
                giovane nobile che torna a Mosca dopo un lungo viaggio per sposare 
                la donna che ama si trova di colpo immesso in un mondo retrivo 
                e pettegolo: Famusov padre della ragazza è mondano e conformista, 
                Molcalin un segretario ambiguo e servile, Repetilov un parolaio 
                avvinazzato, Skalozubov un colonnello ottusamente reazionario. 
                Di fronte a questa galleria di cariatidi Cackij deluso anche in 
                amore, preferisce riprendere i suoi vagabondaggi.  
                Classica nella caratterizzazione dei personaggi, concepiti come 
                archetipi di umanità ma identificati con tratti vigorosi, 
                la commedia adombra, nello scontro che oppone Cackij all'egoismo 
                del vecchio mondo, l'imminente generosa (e fallimentare) rivolta 
                dei giovani idealisti contro la brutalità del regime zarista. 
                
                 
                
                 
              
              
             
            
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