Gustave Doré
Paul Gustave Doré nacque a Strasbourg il 6 gennaio
1832. Divenne illustratore di libri a Paris: illustrò
opere di Rabelais, Balzac, Dante Aligheri (L'Inferno, 1861).
Nel 1853 gli fu chiesto di illustrare le opere di Lord Byron.
Questa commissione gli permise di illustrare anche altre
opere inglesi, tra cui la Bibbia Inglese (1865) che ebbe
un grande sucecsso. Nel 1867 Doré fu a London - e
nacque la Dore Gallery in New Bond Street. Nel 1869 Blanchard
Jerrold, figlio di Douglas Jerrold, gli suggerì di
produrre un "ritratto" di London (come nel 1808
era stato fatto in "The microcosm of London" prodotto
da Rudolf Ackermann, William Peye e Thomas Rowlandson).
Fu così pubblicato nel 1872 "London: a pilgrimage
: with 180 engravings / by Dore" pubblicato da Grant
& Co. Il libro ebbe successo commerciale, ma la critica
fu feroce: non fu gradita la sua attenzione alla povertà
esistente a London, Doré fu accusato dalla rivista
"Art Journal" di "inventing rather than copying",
mentre "The Westminster Review" scrisse che "Dore
gives us sketches in which the commonest, the vulgarest
external features are set down". Il successo finanziario
dell'opera comunque permise a Doré di ricevere nuove
commissioni: illustrò così "Paradise
lost" di Milton. "The idylls of the king"
e "The works" di Thomas Hood che apparvero nella
rivista "Illustrated Londn News".
Doré continuò a lavorare fino alla morte,
avvenuta nel 1883. Ebbe anche l'ambizione di pittore, dedicandosi
a temi religiosi. Fu scultore: suo è il monumento
eretto a Place Malesherbes a Paris, dedicato a Alexandre
Dumas nel 1883.
Le illustrazioni di Gustave Doré della "Divina
commedia" di Dante Aligheri sono rimaste un classico,
più volte riproposte nelle edizioni "d'arte"
di quest'opera. "La ronda dei prigionieri" di
Van Gogh (1890) si ispira a "Newgate: il cortile delle
esercitazioni", una delle tavole di Doré eseguite
per il suo "pellegrinaggio" londinese. Doré
ha illustrato anche le favole di Perrault, il "Don
Chisciotte" di Cervantes (1862), l'Ebreo errante, l'Apocalisse,
la "Ballata del vecchio marinaio" di Coleridge.
La produzione e l'immaginario dell'Ottocento romanticista,
con la fusione di onirico e realismo, ebbero in Doré
il suo massimo rappresentante e illustratore.
Contesto
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