Thomas 
              Carlyle 
            
             
             
               Thomas Carlyle 
               
               Thomas Carlyle, nato nel 1795 a Ecclefecham [Dumfriesshire], 
                da una povera famiglia di contadini calvinisti scozzesi, fu indirizzato 
                alla carriera ecclesiastica che abbandonò per lo studio 
                della filosofia e della letteratura, interessandosi soprattutto 
                alla cultura tedesca. Morì a London nel 1881. Al romanzo 
                filosofico Sartor Resartus (1833-1834), zibaldone allegorico e 
                autobiografico, fortemente satirico, seguirono numerose opere 
                storiche: si ricordano i tre volumi de "La rivoluzione francese" 
                (The french revolution, 1837), "Su eroi, mito degli eroi e l'eroico 
                nella storia" (On heroes, heroworship and the heroic in history, 
                1841). Scrisse saggi sul "Cartismo" (Chartism, 1839), e "Passato 
                e presente" (Past and present, 1843). Monumentali i volumi dedicati 
                a Cromwell: "Lettere e discorsi di Oliver Cromwell" (Oliver Cromwell's 
                letters and speeches, 1845); e a Federico II di Prussia: i sei 
                volumi di "La storia di Federico il grande" (The history of Frederick 
                the great, 1858-1865). 
                 
                Carlyle si formò nell'ambito del severo spiritualismo calvinista, 
                su cui innestò l'idealismo tedesco. Fu tra i primi esponenti 
                della reazione vittoriana contro l'utilitarismo e il mito del 
                progresso tecnologico, ai quali contrappose una austera religiosità 
                teistica e il culto del lavoro come manifestazione dell'energia 
                dinamica che anima la vita dell'universo. Sostenitore dell'individualismo 
                contro le istituzioni della democrazia, esaltò l'eroe, 
                sia esso profeta sacerdote re o poeta, come Ğricettacolo visibile 
                di Dioğ e artefice della storia. Di qui il suo metodo storico 
                che consiste non nella ricostruzione obiettiva dei fatti, ma nella 
                loro interpretazione alla luce di una visione mistica e volontaristica 
                del destino umano. Lo spirito e lo stile di Carlyle sono quelli 
                del profeta biblico e del moralista: evoca gli episodi in quadri 
                pieni di emozione, in una prosa vibrante di eloquenza. 
               
              
               
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