Gustavo
Adolfo Bécquer
Gustavo Adolfo Bécquer
Gustavo Adolfo Bécquer nacque a Sevilla nel 1836 (morì
a Ma drid nel 1870). Le sue Rime (Rimas, 1860-1861) sono espressione
di un romanticismo elegiaco e dolente, non insensibile a certo
gusto 'nordico' penetrato nella letteratura spa gnola soprattutto
attraverso l'opera di Heine e di Byron. La poesia di Bécquer
è priva di asprezze sonore e di magnilo quenza, attenta
alla frase dimessa e melodiosa. I suoi temi sono la soli tudine
dell'io nell'universo e la brama di infinito, l'amore che vince
la morte e trasfigura i gesti quotidiani, un senso inquieto dell'oltretom
ba, la nostalgia del passato soprattutto quello di un idealizzato
medioevo, i sogni perenni dell'uomo, il mistero della realtà
naturale. Notevoli anche i libri in prosa: qui è una prosa
lirica dolce e vibratile, carica di intime risonanze e finezze
pittori che: Dalla mia cella (Desde mi celda, 1864), le bellissime
Leg gende (Leyendas, 1860-1865), Abbozzi (Esbozos), una "Storia
delle chiese di Spagna" (Historia de los templos de España).
E gli scritti teatrali raccolti nel volume postumo Teatro di Gustavo
Adolfo Bécquer (1949). L'opera di Bécquer ha avuto
influssi su quella di Unamuno e di Jiménez. Proprio a Jiménez
si deve la ri scoperta di Bécquer, che in vita fu scrittore
poco famoso. Per i poeti del XX secolo servì da tramite
per il simbolismo francese.
© Antenati - 1994-1997
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