Giovanni
Boccaccio: notizie biografiche
Giovanni Boccaccio: notizie biografiche
Giovanni Boccaccio nacque probabilmente a
Firenze, nel 1313, da una famiglia di origine certaldese. Era
figlio illegittimo di Boccaccino di Chellino, un mercante e cambiatore
molto ricco, che cercò di indirizzare il figlio all'arte
del cambio. Adolescente è a Napoli a fare pratica mercantile
e bancaria nella succursale del banco fiorentino dei Bardi. Il
ragazzino odia questo lavoro, costringe il padre a indirizzarlo
verso altri studi, quelli di diritto canonico. Favorito dall'ambiente
culturalmente vivacissimo della corte angioina e dalla vicinanza
con personalità di dotti come il giurista e poeta Cino
da Pistoia, e l'astronomo genovese Andalò del Negro, Boccaccio
si aprì all'interesse per la letteratura: testi di poesia,
letteratura latina, francese e italica. Furono anni felici, di
intense esperienze culturali e umane, a contatto con una corte
fastosa, e con la ricca borghesia libera e spregiudicata che la
circondava , e il mondo vario e bizzarro del popolo napoletano,
dei mercanti e degli avventurieri di ogni paese di cui Napoli
era ospite.
Nel c.1340 Boccaccio è a Firenze,
richiamatovi dal padre in dissesto economico. Si sa poco degli
anni successivi. Gira per varie corti del nord. E' a Ravenna nel
1346, forse alla ricerca di una sistemazione. Nel 1348 è
a Firenze, durante la terribile pestilenza: vi morirono molti
amici, il padre e la seconda matrigna.
Importante, per le conseguenze psicologiche e culturali che ebbe
nella sua vita, fu l'incontro a Firenze nel 1350 con Petrarca.
Lo rivide nel 1351 a Padova, a Milano nel 1359, e a Venezia nel
1363. Con lui mantenne sempre una affettuosa corrispondenza, nel
senso sempre che era Boccaccio a ricercare la familiarità
di Petrarca e non certo viceversa. Divenuto poeta noto, ebbe vari
incarichi per il comune di Firenze: fu ambasciatore in Romagna
(1353), a Avignone presso papa Innocenzo VI (1354), a Napoli per
incontrare il fiorentino Niccolò Acciaiuoli gran siniscalco
del regno.
Nel 1361 si ritirò a Certaldo. Qui
ricevette una lettera del certosino Pietro Petroni, morto in odor
di santità: Boccaccio era esortato ad abbandonare gli studi
per pensare di più alla sua anima e al destino mortale
dell'uomo. Da tempo Boccaccio era diventato chierico con cura
di anime. La morte nel c.1358 della figlioletta Violante, malattie
e povertà resero duri i suoi ultimi anni. Nel 1373 ebbe
l'incarico dal comune di Firenze di una lettura ufficiale della
"Commedia" di Alighieri: un incarico che svolse per circa un anno,
finché le critiche di alcuni dotti fiorentini e la salute
malferma lo costrinsero a recarsi di nuovo a Certaldo.
Morì a Certaldo il 21 dicembre 1375.
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