Produzione slava nel XIV secolo
Produzione slava nel XIV secolo
Principato di Mosca
Il principato nord-orientale di Mosca comincia
ad acquistare una posizione di predominanza tra gli slavi orientali.
Non poco contribuisce a questo il suo ruolo nella lotta contro
i tatari. La Zadonscina (Epopea d'oltre Don), testo della
prima metà del XIV secolo, redatto originariamente da Sofonija
vescovo di Rjazan', canta, con modi in parte riferibili al "Canto
della schiera di Igor", la vittoria degli eserciti cristiani guidati
dal granduca moscovita Demetrio IV Donskoj contro i tatari della
piana di Kulikovo nel 1380.
Alla fine del secondo regno bulgaro (1187-1396),
operarono, nell'importante centro culturale di Tirnovo, il patriarca
Eutimio, Teodosio, e Grigorij Camblak
(1364\1419).
Quando Tirnovo cadde in mano ai turchi, l'opera di Eutimio e dei
suoi discepoli venne continuata in Serbia e poi in Russia.
Boemia
Nella regione ceca, domina l'influenza occidentale.
La produzione letteraria conosce liriche religiose, leggende in
versi su episodi della storia sacra, rielaborazioni in stile popolaresco
di elementi classici e bizantini. In ambienti aristocratici nasce
l'Alessandreide (c.1310), poema epico che attinge al poema latino
di Gautier de Châ tillon, ed ha coincidenze con l'"Alexander"
di Ulrich von Eschenbach.
Di poco posteriore è la Cronaca
di Dalimil, fondamentale testimonianza
del sentimento nazionale nel primo ventennio del secolo. Si tratta
della prima cronaca boema in lingua ceca che si possegga. Fu composta
in una prima redazione di 106 capitoli nel 1308-1314, e in una
seconda redazione ampliata di quattro capitoli nel 1315-1318.
Fu attribuita erroneamente a Dalimil Meziricsky, canonico di Boleslav,
e da allora il suo nome servì per indicare questa "Cronaca"
che, secondo alcuni studi, potrebbe essere opera di un cavaliere
dell'ordine gerosolimitano di Mladá Boleslav. La "Cronaca"
abbraccia la storia ceca dalla torre di Babele all'incoronazione
di Giovanni di Lussemburgo avvenuta nel 1310. Sono versi spesso
rozzi e insicuri, da cui traspaiono con chiarezze le convinzioni
dell'anonimo autore, un conservatore fautore di una Boemia indipendente
e di una monarchia forte e xenofoba, avverso a ogni tipo di novità
e alle mode e ai costumi stranieri: è l'ideologia della
nobiltà boema nel periodo di intensi conflitti interni
provocati dalla debolezza dei sovrani.
Accanto alla lirica d'amore d'ispirazione popolare fiorisce la
poesia goliardica, e si coltivano le forme più raffinate
del minnesang.
La prosa si avvicina agli interessi dei ceti popolari: si hanno
racconti desunti dalle sacre Scritture e dalla letteratura apocrifa;
racconti profani come l'Apollonio re di Tiro, Alessandro, Cronaca
troiana, e il Tkadlecek (dialogo tra un innamorato deluso e la
sfortuna).
Serbia
In Serbia continua la produzione biografico-religiosa:
l'arcivescovo Danilo (1270\1337) compose Le vite dei re e arcivescovi
serbi. Da ricordare, per le sue qualità letterarie, il
Codice dello zar Dusan (1349), che ci offre una precisa testimonianza
della vita del tempo.
Dopo la battaglia di Kosovo (1389) e il crollo dello stato serbo
di fronte all'avanzata turca, la letteratura subì una lunga
decadenza e un lungo periodo di ristagno.
Contesto storico
[1996]
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