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        Nella penisola iberica, in castigliano scrive Gonzalo da Berceo (morto 
          verso il 1268), un prete autore di vite di santi e soprattutto dei Miracoli 
          di nostra signora, in cui sono raccolte 25 narrazioni, semplici 
          e appassionate, di prodigi compiuti da Maria. Si tratta del primo autore 
          della futura letteratura spagnola-castigliana, di cui conosciamo il 
          nome. Gonzalo usa quartine monorime, composte di versi simili agli alessandrini 
          epici francesi, con una sillaba in pił sulla cesura. E' una forma metrica 
          diffusissima nella letteratura castigliana delle origini ("cuaderna 
          vìa" o "mester de clerecìa"), in contrapposizione 
          alle forme irregolari dell'epopea popolare, e con influenze latine e 
          francesi. Le sue opere sono coeve ad altri testi di autori anonimi (Il 
          libro di Apollonio, Il libro di Alessandro, Il poema di Fernàn 
          Gonzalez ecc.). 
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