Abraham 
              Abulafia  
            
             
             
               
                
                   Abraham Abulafia 
                
                Abraham Abulafia nato nel 1240 a Saragozza, 
                girò molto: fu in Palestina, in Grecia dove si sposò, 
                a Capua [Italia] studiò filosofia, in Catalogna (qui ebbe 
                una visione che gli indicò di chiedere udienza al papa), 
                in Castiglia, Francia, di nuovo in Grecia e a Capua, dove tentò 
                di incontrare papa Niccolò III in vacanza a Soriano [Viterbo] 
                sfidando il rischio del rogo: il papa morì prima che lui 
                potesse incontrarlo. Fu poi imprigionato a Roma, esule in Sicilia. 
                Morì nel c.1291. Enorme la produzione di Abulafia, in gran 
                parte perduta (soprattutto gli scritti messianici, considerati 
                eretici dall'ortodossia ebraica). Restano soprattutto i suoi manuali 
                mistici, vere e proprie guide alla "profezia" e all'estasi: "Libro 
                della vita eterna", "Luce dell'intelletto" (1285), "Bei detti", 
                "Tesoro dell'Eden nascosto", "Libro del desiderio", "Libro della 
                vocalizzazione" (o della musica) ecc. Abulafia si muove nell'ambito 
                della qabbalah teosofica, soprattutto attenta a definire la natura 
                delle Sefirot, le dieci potenze creative emanate da dio.  
                 
                Contesto storico 
              
             
            
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