Cinema
dopo il 1945: War movies
Cinema dopo il 1945: War movies
I films statunitensi che affrontano il dato della guerra, così
come si combatte nel XX secolo, possono essere divisi in due grossi
filoni: quello connesso alla seconda guerra mondiale, e quello connesso
alla guerra del Vietnam.
Si tratta di due filoni piuttosto diversi. C'è da una parte
il dato connesso al fatto che mentre dalla seconda guerra mondiale
gli USA uscirono vincitori, per cui esiste una cinematografia connessa
a questa epoca che ha caratteristiche epiche, oltre che ideologicamente
impegnate nell'opposizione al nemico tedesco; dalla guerra con il
Vietnam invece gli USA uscirono non solo sconfitti, ma con il senso
di aver partecipato a una guerra non giusta. La migliore filmografia
statunitense connessa alle vicende o a episodi di guerra ambientati
in Vietnam risulta così molto più problematica di
quella degli anni '40 e '50 connessa con la seconda guerra mondiale.
Un aspetto non accessorio riguarda anche la connotazione dei registi
che fanno films sul Vietnam: fare un film sul Vietnam significa,
negli anni '70 e '80 fare un film di denuncia, di impegno sociale.
Il potere dominante, e quello della pubblica opinione, non ama sentir
parlare di Vietnam, preferisce rimuovere quella guerra. Fare un
film su quella guerra significa, negli anni '70 e '80 andare controcorrente
rispetto alle idee rassicuranti dell'ideologia dominante, significa
mettere in discussione il ruolo dei militari e dell'apparato amministrativo
e ideologico statunitense.
Tema: La seconda guerra mondiale
Alla necessità di girare film a tema guerresco, soprattutto
negli anni '40 e '50 spingono una serie di motivi: quello propagandistico,
quello autocelebrativo ed auto-esaltante; quello ideologico. Non
si producono solo grandi epopee. Interessante anche il filone leggero,
brillante. Un esempio è Sposo di guerra
di Howard Hawks (1949, con Cary Grant e Ann Sheridan).
Tra gli ultimi films dedicati alla seconda guerra mondiale, non
a caso inglese e non statunitense (anche se gli attori principali
sono nordamericani) è Dove osano le aquile
(1969) regia di Brian G. Hutton, che si avvale dell'interpretazione
di Richard Burton; il film è stato tratto da un romanzo di
successo di Alistair McLean. Nel mutato clima internazionale che
vede la Germania alleata e non più nemica, è il film
La notte dell'aquila (1976, una coproduzione
inglese e statunitense, regia di John Sturges, con Donald Sutherland
e Michael Caine) in cui si ha un occhio bonario verso i tedeschi,
distinguendo nazisti da soldati che compiono il "loro dovere" senza
senso.
Tema: La guerra in Vietnam
La ferita della guerra (persa) contro il Vietnam attraversa tutto
il cinema statunitense tra gli anni Settanta e Ottanta. E' l'occasione
per la cultura democratica di propagandare l'idea di una società
non basata sul militarismo, mostrando quanto la guerra sia alienante,
stupida, insensata. E' un filone di film anti-retorici, che vedono
i più giovani attori, registi, sceneggiatori, montatori produrre
film che mostrano l'altra faccia dell'America.
Tra i film di questo filone: MASH (1969)
di Robert Altman, farsa bellica
in cui la guerra è vista come un circo - tragico, disperato,
inconcludente.
Attraverso questi film avviene il riscatto dell'America, dopo
il tradimento degli ideali democratici dei padri.
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