Cinema
dopo il 1945: Il fantastico
Cinema dopo il 1945: Il fantastico
A questo genere appartengono alcuni films in cui immaginazione,
fantasia, forza d'evasione dominano. Così l'adattamento per
il cinema di un libro di evasione famoso come "Il barone di Munchhausen",
che ha avuto diverse riprese: il tedesco Le avventure del barone
di Munchhausen (1943) regia di J. Von Baky, con Hans Albers,
film realizzato in piena guerra e che costituisce una pietra miliare
del filone ecc.
Una tendenza è quella di una ripresa di problemi o di una
condizione di vita quotidiana, e dunque realistica, in cui all'improvviso
giunge l'apporto di una presenza non reale, soprannaturale o altro.
Interessante è L'uomo dei sogni (1989) regia di Phil
Alden Robinson, in cui il protagonista (interpretato da Kevin Costner)
esprime i sogni e le speranze di una intera nazione, attraverso
il misticismo (un po' ironico) di un gioco-simbolo degli USA come
il baseball.
Tra fantastico e fantascienza sono una serie di film come Cocoon.
Ad un recupero di un certo misticismo dalle matrici più varie
procede Highlander (1986) regia di Mulcahy: "highlander"
sono le terre aspre e nordiche della regione costiera della Scozia.
Qui vive "l'ultimo degli immortali". Non viene detto come, né
perché , ma il giovane appartenente a un clan scozzese (Christopher
Lambert) diventa un "immortale": supereroi condannati a non morire,
l'unico sistema per morire è quello di essere uccisi da un
altro "immortale": quando alla fine sopravviverà un unico
"immortale" costui acquisterà un potere galattico, divino.
Nel film, l'apprendistato del giovane scozzese grazie a un altro
"immortale" (Sean Connery), una serie di flashback di scene metropolitane
moderne e scene attraverso i secoli. La morte della ragazza amata
dal sempre-giovane "immortale", ormai vecchia, nella casa-torre.
Deliziosa l'interpretazione dell'"immortale"-mostro, una specie
di citazione ironica delle gags del mostro di frankenstein ("mamma"
rivolto alla vecchina perbenista e terrorizzata ecc.).
Meno riuscito Highlander 2 (1990), regia dello stesso Russell
Mulcalhy, nonostante la profusione scenografica: debolezza di trama
oltre che di finale. McLeod è un fisico, impegnato in battaglie
ecologiste, la sua idea di proteggere il pianeta con uno scudo dalle
radiazioni riduce la terra al degrado alla "blade runner". Infelice
l'idea della contrapposizione con Katana, che disinnesca da una
parte la matrice misticista del primo film, ma banalizza nello stesso
tempo il tutto, e sposta la 'storia' negli ambiti più rassicuranti
degli elementi di un genere (la fantascienza).
Al filone finto-storico appartengono i films in costume. Negli anni
'50 se ne ha una grossa produzione. Poi, la crisi, in parte dovuta
al lievitare dei costi di scenografie e apparati.
Interessante è Robin e Marian (1976) regia di Richard
Lester: il film appartiene alla saga Robin Hood. Robin (Sean Connery)
e Marian (Audry Hepburn) si incontrano avanti negli anni quando
lui torna dalla crociata. Lei si è fatta monaca (anzi, badessa).
Si rinnova l'amore e la lotta contro lo sceriffo di Nottingham.
Dominano il sentimento della malinconia per la vecchiaia, la nostalgia
per una giovinezza bruciata. Molto bello. Con il finale: la morte
dei due, con la freccia scoccata contro il cielo.
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