Georges
Méliès
Georges Méliès
Méliès era un ex prestidigiatore, divenuto proprietario
del Théàtre Robert-Houdin dedicato alla magia. Uomo
di spettacolo divenuto famoso per le sue scenografie e costumi,
si mise a organizzare davanti alla macchina da presa veri e propri
spettacoli. La sua produzione è notevole, con oltre 500 titoli,
tutti realizzati tra il 1896 e il 1912. All'inizio con una macchina
progettata da lui, poi con quella ideata dai Lumière, perfezionata.
Della durata di pochi minuti, all'inzio, per arrivare a quasi venti
minuti nella produzione sua più matura. Fin dal 1896 sperimentò
trucchi di ogni genere: sparizioni di persone, ralenti, accelerazione,
sovrimpressione, esposizione multipla, modellini. Nel 1901 per L'uomo
dalla testa di caucciù (L'homme à la tète
de caoutchouc) usa per la prima volta il carrello.
Tra le cose migliori da lui realizzate, Il viaggio nella Luna
(Le voyage dans la Lune), parodia del 'viaggio' di Jules Verne,
storie delle buffe avventure di Barbenfouillis (interpretato dallo
stesso Méliès) capo di una spedizione sulla Luna:
14' di pellicola. Il romanzo di Verne era stato da poco adattato
per le scene da Alphonse D'Ennery, noto scrittore di feuilleton,
per il palcoscenico dello Chàtelet. Nel 1891 Méliès
mette in scena mel suo "teatro magico" Les farces de la Lune ou
les mè saventures de Nostradamus. La pellicola si rifà
alla rappresentazione e ne usa parte delle scene, ma usando anche
trucchi sviluppati appositamente: modellini, fermo di immagine,
sparizione di uomini e oggetti, sovrimpressioni ecc.. La macchina
da presa è ancora immobile, la visione è ancora quella
fissa dello spettatore teatrale. Uno dei primi racconti di fantascienza
del cinema, con eccessi figurativi e recitativi ma anche con un
tocco di ironia.
Nel 1909 Méliès è eletto presidente del Congresso
internazionale dei produttori di film. Ma il suo declino è
rapido: si impegola in controversie giudiziarie, non riesce a gestire
l'aspetto commerciale della società mentre soprattutto negli
Stati Uniti si diffondo le copie pirata dei suoi film. E' costretto
a vendere il teatro Robert-Houdin, la villa di Montreuil. Gira per
Pathé nel 1911-1912 una serie di films che però non
hanno lo stesso successo di prima. Muore in miseria, all'ospizio
dei vecchi del cinema di Orly, nel 1938.
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