 Max 
              Linder  
            
             
             
             
              
                 Max Linder 
              
              Max Linder (1885\1925, suicida) proveniva dal 
              Thé atre des Varié té s dove interpretava il 
              riuolo di un gentiluomo sempre nei guai, dongiovanni e pasticcione. 
              Fu scoperto da Lucien Nonguet. Raggiunse il successo con Il debutto 
              di un pattinatore (Les dé buts d'un patineur), primo cortometraggio 
              di una serie molto ampia, di cui Linder fu anche in alcuni casi 
              regista. 
               
               Tra i film di questo periodo: Max fa dello 
              scii (Max fait du sky, 1910), Max e la vicina (Max et sa voisine, 
              1910), Max si sposa (Max se marie, 1911), Max e la china (Max et 
              la quinquina, 1911), Max in famiglia (Max dans sa famille, 1911). 
              L'ultimo film della serie è Il 2 agosto 1914 (Le 2 aout 1914, 
              1914). Al suo fianco è spesso come partner Gaby Morlay, attrice 
              di teatro destinata a una lunga e fortunata carriera. 
              In guerra Linder fu impiegato nella propaganda, nel 1916 si trasferisce 
              in USA grazie a un contratto con la Essanay per sostituire Chaplin. 
              Rientra in europa per una pluerite ma torna in USA negli anni '20 
              per girare tre lungometraggi che sfruttano al meglio il suo personaggio: 
              "Sette anni di guai", The three must-get-there (1922), Siate mia 
              moglie (Be my wife, 1922). Nonostante il successo, Linder entra 
              in uno stato depressivo. In europa gira Aiuto ! (Au secours, 1923) 
              regia di Abel Gance, e Il re del circo (Le roi du Cirque, 1924) 
              regia sua e di E-E Violet.  
              Si uccise dopo aver ammazzato la moglie diciassettenne. 
               
               Egli suscitava l'allegria tra gli spettatori 
              grazie alle sue capacità di mimo; il suo personaggio era 
              un signorino vestito sempre da sera, rotto a tutte le avventure 
              e sempre sicuro di sè . Le sue comiche erano brevi: servivano 
              a chiudere lo spettacolo con una nota di ilarità, dopo i 
              film lunghi basati su drammi storici sanguinose o su commedie sentimentali 
              che finivano con il suicidio della protagonista; in Sette anni di 
              guai (Seven years bad luck, 1921), uno dei pochi film lunghi girati, 
              Max Linder sembra preludere ai films di Charlie Chaplin.  
               
              
               
            
             
             
              
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