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René Clair


René Clair

René Clair (nato a Paris nel 1898; il suo vero nome era René Chomette. Morì a Paris nel 1981) viene da una famiglia parigina del quartiere delle Halles. Suo padre era commerciante. Partì volontario a 17 anni per la guerra, interrompendo gli studi. Tornò ferito alla spina dorsale. Si avvicinò alla sinistra, trovò lavoro al cinema prima come attore generico con Feuillade, poi assistente alla regia di J. de Baroncelli. Al principio si è occupato di ricerche di avanguardia, come nell'anticonformista "Paris qui dort" (1923) e nel complesso "Entr'acte", ma ben presto è approdato a lavori più concreti.

Paris che dorme (Paris qui dort, 1923) è una favola fantascientifica: un raggio malefico (prodotto dalla macchina del dottor Ixe) paralizza l'intera città. Il guardiano della Tour Eifeel scende dalla torre e trova altri superstiti, un pilota d'aereo e i suoi passeggeri. Con i suoi compagni vive una serie di avventure che gli faranno conoscere la donna della sua vita. Clair fa rivivere in questo primo film tematiche espressioniste, esplora la città a tappeto cogliendo aspetti inediti.
Intermezzo (Entr'acte, 1924) fu girato dal giovane Clair per la compagnia dei Balletti svedesi di Rolf de Maré : doveva essere proiettato durante lo spettacolo "Relâche". In questo cortometraggio, domina lo spirito avanguardista del tempo. Le immagini si susseguono l'una all'altra legate solo da associazioni visive, senza rapporti di causa-effetti o di conseguenzialità spazio-temporali. Soggetto e sceneggiatura sono di Francis Picabia; tra gli 'interpreti': Picabia, Man Ray, Marcel Duchamp, Erik Satie autore anche delle musiche di accompagnamento, Georges Auric.

Primo film importante è Il cappello di paglia d'Italia (Le chapeau de paille d'Italie, 1927; in Italia distribuito con il titolo leggermente diverso: Il cappello di paglia di Firenze), un muto ispirato da un vaudeville di Eugène Labiche e Marc Michel, su proposta di Marcel L'Herbier che del vaudeville possedeva i diritti. Comicità leggera e armonica, legata a un cappellino di paglia di Firenze mangiato da un cavallo. Il cappellino apparteneva a una signora che stava tradendo il gelosissimo marito. Il cavallo tirava la carrozzella di un promesso sposo che viene così coinvolto in una serie di ricerche sempre più complicate per scovare un altro cappellino identico a quello mangiato. Alla fine ci riesce, dopo aver ritardato il matrimonio e movimentato il pranzo di nozze. E' una specie di balletto che coinvolge Albert Préjean, Olga Tschechowa, Marise Maia, Yvonneck. Nell'opera teatrale la storia era ambientata nel 1851, Clair la sposta al 1895 anno di nascita del cinema e del trionfo della belle époque.
Il successo di questo film porta Clair a continuare il genere.
Tratto ancora da Labiche e Michel è I due timidi (Les deux timides), opera meno riuscita. Clair aveva già preso posizione contro il cinema sonoro, e qui cerca di convincere critici e spettatori della validità espressiva del muto, esibendosi in una serie di acrobazie tecniche. Clair non sarà però tra quanti non riusciranno a adattarsi al nuovo mezzo espressivo.

Dirige i film ormai sonori: Sotto i tetti di Paris (Sous les toits de Paris, 1929), Il milione (Le million, 1931), e soprattutto A noi la libertà (A nous la Liberté, 1931; in italiano diventa: A me la libertà), Quattordici luglio (14 Juillet, 1933; in italiano: Per le vie di Parigi), L'ultimo miliardario (Le dernier milliardaire, 1934). Sono tutti film che si svolgono in un mondo piccolo borghese, di piccoli sentimenti, piccoli dolori, piccole gioie. Egli si muove con grazia e ironia.
"Sotto i tetti di Paris" fu realizzato per la filiale francese della tedesca Tobis. Tutta la storia del film ruota attorno alla figura di uno sfortunato suonatore ambulante (Albert Préjean) che esegue un motivetto poi fischiettato in tutta la Francia. Come molti film di Clair, lo sfondo è reale e immaginario a un tempo, grazie a una città ricostruita in studio dallo scenografo Lazare Meerson.
"Il milione" è tratto da un vaudeville di Berr e Guillemaud. Senso del ritmo e gusto comico creano un delicato ricamo attorno a un biglietto della lotteria perso e ritrovato una infinità di volte.
In "A noi la libertà " Clair protesta con grazia e umorismo contro la disumanizzazione meccanica del progresso, ambientando la sua storia in una futuristica fabbrica di grammofoni. Il tema ispirerà Chaplin per "Tempi moderni", tanto che la Tobis farà causa alla United Artists.
In "Quattordici luglio" torna alla Paris popolare, ricostruita da Meerson. La città in festa, le vicende di due innamorati: una fiorista (interpretata da Annabella) e il conducente di un taxi (Georges Rigaud), si amano, si lasciano e poi tornano assieme, tra la folla del 14 luglio.

Emigrato in Inghilterra e poi in USA per sfuggire al nazismo, Clair fa film piuttosto meccanici; intelligenti sono Il fantasma galante (1935, con Eugene Pallette, Jean Parker e Robert Donat: un'ereditiera americana compra un castello scozzese con fantasma e lo fa portare in USA, e finisce per innamorarsi del sosia del fantasma, ex proprietario del castello), Ho sposato una strega (I married a witch, 1942) e Accadde domani (It happened tomorrow, 1943).

Clair tornato in Francia diresse un altro buon film: Il silenzio è d'oro (Le silence est d'or, 1947; con Maurice Chevalier e Marcelle Derrien), rievocazione (su trama ispirata a una commedia di Molière, "La scuola delle donne") dei primi anni del cinema muto. Seguirono: La bellezza del diavolo (La Beauté du Diable, 1950) rivisitazione del mito del Faust, Le belle di notte (Les belles de nuit, 1952). Del 1956 è Le grandi manovre, raffinato film a colori sulle delusioni d'amore e sulla guerra incombente (siamo nel 1914). Successivi sono: Il quartiere dei lillà (1957), Tutto l'oro del mondo (1961).

Clair fu il primo uomo di cinema a essere nominato accademico di Francia. Fu autore di tre romanzi, testi teatrali e radiofonici, e due volumi di riflessioni sul cinema.

Filmografia: René Clair

Paris qui dort (1923)
Entr'acte
Le chapeau de paille d'Italie (1927, Il cappello di paglia di Firenze)
Sous les toits de Paris (1929)
Le million (1931)
A nous la Liberté (1931)
14 Juillet (1933)
Le dernier milliardaire (1934)
- Il fantasma galante (1935)
I married a witch (1942)
It happened tomorrow (1943)
Le silence est d'or (1947)
La Beauté du Diable (1950)
Les belles de nuit (1952)

Contesto

Cinema francese tra le due guerre


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