Ciprì e Maresco
Ciprì e Maresco
Daniele Ciprì e Franco Maresco, entrambi palermitani, lavorano
insieme dal 1986, anno in cui iniziano a produrre cortometraggi
video e a lavorare per un'emittente di Palermo, la Tvm, realizzando
programmi "sperimentali". Nel 1990 hanno realizzato per
Italia 1 il programma Isole comprese e, in seguito, per RaiTre collaborando
a Blob e a Fuori Orario. Nello stesso anno approdano a Bellaria,
il festival del cinema indipendente italiano, e vincono nella sezione
in concorso Tre minuti a tema fisso.
Nel 1991 sono tra i protagonisti di Avanzi e, sempre a Bellaria,
si aggiudicano il Gabbiano D'Oro. Nel 1992 realizzano 49 puntate
di Blob Cinico Tv che gli valgono il Premio
Aristofane per il miglior programma di satira a
Saint Vincent. Realizzano inoltre due cortometraggi: Il corridore
della paura (con Samuel Fuller, presentato al Festival di Taormina)
e Martin a little (con Martin Scorsese). Insieme ad Amos Gitai producono
poi un documentario sullo spettacolo Metamorfosi di una melodia.
Sempre nel 1992, Taormina Arte gli dedica una personale.
Nel 1994, Ciprì e Maresco presentano il programma Publimania,
sei puntate per RaiTre e Cielo Lindo. Il Museo di Arte Contemporanea
Luigi Pecci di Prato allestisce una mostra dei loro lavori e, sempre
nel 1994, vincono il Premio Satira Politica a Forte dei Marmi.
Ciprì e Maresco hanno inoltre prodotto lavori in pellicola
e in video tra cui: Senti amor mio e Le anime corte di Roberta Torre
e Sensi unici, coprodotto con la Scottish Television. Nel 1995 esordiscono
sul grande schermo con il lungometraggio Lo zio
di Brooklyn (vedi
scheda). Nella disincantata Palermo dei giorni nostri, due mafiosi
(nani) obbligano una famiglia a farsi carico di un misterioso, importantissimo
"zio di Brooklyn" in visita dall'America. La pellicola
suscita (tra i critici) inquietudine per gli elementi spiazzanti,
rispetto al cinema tradizionale, e per il grottesco che è
caratteristica del cinema di Ciprì e Maresco.
Nel 1998 è Totò che visse due
volte. Film che trova l'estrema ostilità di pubblico
e di critica (il film viene addirittura ritirato dalla circolazione
con la denuncia di offesa alla religione), o l'estrema e passionata
attrazione di (pochi) cinefili. E' la Palermo dell'estremo schifo,
dell'estremo degrado, dell'estremo corpo. A questo film è
seguito Enzo, domani a Palermo! (1999).
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