Storia della letteratura europea - Torna in homepageKallimakhos


Kallimakhos

Scrittore versatile, polemico sostenitore della superiorità del carme breve sul poema lungo, Kallimakhos fu considerato un maestro di stile ed ebbe una larga influenza nell'area mediterranea greca e poi latina.
Egli nacque a Cirene nel c.305- (morì ad Alessandria nel c.240-) da una nobile famiglia. Stabilitosi a Alessandria, fu maestro di scuola nel sobborgo di Eleusi ma riuscì a guadagnarsi il favore della corte. Si dedicò così alla scrittura e alle polemiche letterarie. Lavorò alla Biblioteca di Alessandria, per la quale pubblicò in 120 libri un catalogo ragionato, vera storia letteraria di notevoli dimensioni.
Ebbe grande fama, citatissimo (secondo solo a Homeros, nell'ambito dell'antichità classica). Secondo alcuni scrisse qualcosa come 800 libri. Ci è rimasto poco, per lo pił in papiri.

L'opera pił importante di Kallimakhos furono Le cause (Aitia), una raccolta di elegie narrative in cui erano esposte leggende rare di dei o di eroi, fatte per spiegare le origini di una data cerimonia, di un costume contemporaneo, di un toponimo curioso ecc. L'opera era in distici elegiaci, divisa in quattro libri. Abbiamo solo un centinaio di frammenti, tra cui famosa la "Chioma di berenix" (poi tradotta da Catullus), scritta dopo il 246\5-. Vi si narra l'offerta votiva a Afrodite, per il felice ritorno di Tolomeos Evergetes da una campagna militare in asia, di un ricciolo della regina e la sua trasformazione in costellazione celeste.
Tra le altre opere di Kallimakhos:
  • - Giambi, 13 componimenti in metro giambico, che ebbero forse una influenza sulla satira romana;
  • - Carmi lirici;
  • - Ecale, epillio tra i pił famosi della letteratura greca, narrante un episodio marginale di un'impresa di Theseos, l'ospitalità fornitagli nella propria capanna dalla vecchia Ecate, ciò per cui Theseos istituì poi il culto di Zeus Ekateos;
  • - epilli, elegie, opere di teatro;
  • - Epigrammi, giuntici completi grazie a manoscritti medievali: si tratta di una sessantina di iscrizioni funebri o votive, ma anche appunti sentimentali;
  • - Inni, giuntici anche questi grazie a manoscritti medievali. Si tratta di sei inni: a Zeus, Apollo, Artemix, a Delo, per i lavacri di Pallade, a Demetra. Si tratta di figurazioni finissime, con accenni a miti poco conosciuti.

Kallimakhos ebbe chiara coscienza del mutamento avvenuto con l'allargarsi della civiltà greca in oriente. Formulò così la poetica del componimento breve, tessuto di dottrina e squisito nella forma, in accordo con la nuova destinazione delle opere letterarie. Avversò l'ossequio alla tradizione homerica del poema esteso e di tono solenne. Di qui la famosa polemica con Apollonios da Rodi.



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