Introduzione
: le civiltà archeologiche
Introduzione : le civiltà archeologiche
Tra III e I millennio (-) nelle regioni mesopotamiche
e lungo la valle del Nilo si svilupparono civiltà monumentali
caratterizzate dalla presenza di città, e di poteri centrali
a carattere monarchico. Civiltà con un notevole livello
di evoluzione sia delle forme sociali che di quelle culturali.
E quanto più procede la ricerca archeologica tanto più
si resta affascinati dal livello culturale e tecnico raggiunto
da queste popolazioni.
Civiltà e popoli che hanno avuto storie
parallele e convulse, in cui sincronia e diacronia giocano a rimpiattino
per la gioia di quanti considerano le cose storiche un prodotto
complesso e non lineare.
Di ciò che accadeva in Europa tra III e I millennio non
sappiamo molto. Ciò che è rimasto non sembra abbia
a che fare con il tipo di civiltà prodottosi in queste
regioni. Secondo il metro per cui consideriamo vicini a noi per
caratteristiche socio-culturali queste civiltà monumentali,
definiamo lo stadio di queste civiltà "avanzato", mentre
per quel che ne sappiamo definiamo "arretrato" lo stadio socio-culturale
delle popolazioni europee coeve.
Sarebbe facile individuare la storia come un percorso lineare,
una comoda autostrada senza buche e con le carreggiate ben delimitate.
Naturalmente la storia, ciò che è avvenuto e avviene,
non è così , mentre lo studio storico cerca di sbrogliare
la matassa aggrovigliata e convulsa.
Secondo una visione lineare della storia,
le civiltà monumentali sarebbero all'inizio della storia
che procederebbe così , dopo la perdita di alcuni colpi,
linearmente verso un'espansione del modo di vita e di elaborazione
culturale elaborate da quelle civiltà e reinterpretate
ma non molto discoste da quelle, dalle successive civiltà.
Una specie di corsa a staffetta, con il "passaggio successivo
del testimone". Più precisamente dalle regioni mesopotamiche
e dalla valle del Nilo alle regioni dell'Egeo e all'Europa, prima
mediterranea e poi continentale.
Una cosa del genere è avvenuta, ma tenendo presente che
l'irradiamento dell'influenza proveniente dalle regioni mesopotamiche
e dal Nilo è avvenuto a raggiera, non solo in direzione
Europa o Egeo, e che comunque ci sono stati altri centri di irraggiamento
- per esempio dalla valle dell'Indo e dal Fiume Giallo -, e che
comunque l'irraggiamento è stato molto più problematico
di quanto si possa dire. Basti pensare al fatto che del patrimonio
culturale scritto in Mesopotamia e Egitto abbiamo potuto cominciare
uno studio solo dopo un paio di millenni dalla fine di quelle
civiltà.
Il patrimonio lasciato da queste popolazioni
ha importanza enorme se si considera poi il fatto che tale patrimonio
è solo una parte, e probabilmente una parte ristrettissima,
dei prodotti culturali di quei popoli. L'ipotesi di probabilità
deriva dal fatto che la scrittura è stato sempre un mezzo
di conservazione delle informazioni ristretto a pochi gruppi,
e dal punto di vista economico dispendioso. Non si scrive "tutto"
anche per il fatto che si è costretti sempre a compiere
una selezione di quanto si deve scrivere. E inoltre, dello stesso
patrimonio scritto di queste popolazioni non sappiamo ancora tutto
- e le scoperte che continuano di nuovi archivi e siti archeologici
ci dicono quanto dobbiamo essere prudenti in questo -, e che certamente
molto - anche se non sappiamo quanto - è andato irrimediabilmente
distrutto per le cause proprie delle vicende storiche e naturali:
incendi e distruzioni umane, eventi distruttivi naturali ecc.
Con tutte queste avvertenze e prudenze necessarie, daremo ora
un rapido e sintetico quadro delle produzioni letterarie provenienti
da queste regioni per poter meglio capire il livello e le caratteristiche
delle prime elaborazioni letterarie che noi conosciamo provenienti
dall'area geografica europea.
Accenneremo a civiltà divenute "mitiche"
come quelle Sumera, Accadica, Eblaica, Babilonese, Assira, Ugaritica,
Ittita ed Egizia. L'arco temporale considerato è molto
vasto (2-3 millenni) e ciò ci deve fare attenti a considerare
questa come un necessaria introduzione esemplificativa.
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